PROCESSO “SCRIGNO”, MANNINA: “SI CHIUDE UNA BRUTTA PAGINA DI GIUSTIZIA MEDIATICA”
13 Aprile 2023
Vito Mannina commenta la sentenza del processo “Scrigno”. “Oggi finalmente – sottolinea – si chiude un capitolo triste, durato ben 4 anni della nostra vita. Ingiustamente accusato di essermi rivolto a quella che viene definita la mafia trapanese e addirittura di aver stipulato con la stessa un accordo di scambio politico mafioso per le Amministrative del 2017”. L’ex consigliere provinciale e comunale è stato condannato ad un anno ed 8 mesi ma il suo capo d’accusa è stato derubricato da corruzione mafiosa elettorale a corruzione elettorale. Ed è questo il punto che gli preme evidenziare. “Ciò che mi ha fatto male – aggiunge – è stata taluna giustizia mediatica, che fondando i propri articoli su approssimazioni conoscitive le ha trasformate in verità consacrate, cercando di diffondere nell’opinione pubblica un pensiero distorto dalla realtà dei fatti”. Mannina apre anche un altro fronte: “In questi 4 anni ho subito in silenzio l’arroganza di taluni politici del nostro territorio, che hanno fatto le loro battaglie politiche denigrando la mia persona, violando la mia dignità di essere uomo in attesa di giudizio, rubando spessissimo la scena alla Giustizia in Toga. Ebbene sì, sono rimasto in silenzio in tutti questi anni non perché non avevo nulla da dire, ma nel rispetto assoluto del collegio giudicante, certo che avrebbe studiato tutte le carte processuali, certo che sarebbe addivenuto alla consapevolezza dell’estraneità di ogni mio coinvolgimento con la mafia. Avrei potuto prendere parola contro quella classe politica meschina, vile, arrogante e ignorante che negli ultimi anni si è accanita e ha aggredito mia figlia Simona tacciandola perché rea, a loro dire, di avere un padre in odor di mafia. Ma nel rispetto della magistratura non lo ho fatto”. Mannina trova lo spazio anche per i ringraziamenti che vanno ai suoi avvocati Salvatore Alagna e Gioacchino Campo. “Adesso – conclude – giustizia è stata fatta, anche se non del tutto. Valuteremo con gli stessi l’eventuale appello in seguito alla derubricazione. Ringrazio mia moglie, le mie figlie per avermi sostenuto e difeso sempre, ringrazio i miei nipoti che anche nei momenti più difficili mi hanno strappato un sorriso, e i miei veri amici che onestamente non sono pochi e che non mi hanno fatto mancare la loro vicinanza”.
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