CASO PD, LA FRANCESCA: “FERMIAMOCI PRIMA CHE SI TROPPO TARDI”

30 Gennaio 2021

I ricorsi denunciati politicamente da Base Riformista – nel documento-strappo dal resto del Pd trapanese – hanno il loro epicentro a Marsala. Si tratta di una “vecchia” storia dem. In sintesi: se sei dem, devi candidarti nelle liste del partito e non puoi andare altrove. A Marsala non è stato così, anche in presenza di una chiara scelta del partito. Rappresentanti e dirigenti democratici si sono candidati in liste civiche che erano a sostegno del candidato sindaco e sindaco uscente Alberto Di Girolamo, anche lui con la tessera del Pd in tasca. Tra i “casi” in commissione di garanzia sicuramente quelli delle ex consigliere Luana Alagna e Linda Licari, che erano però presenti anche nella giunta indicata in campagna elettorale da Di Girolamo. In una situazione ed in una condizione che ha tanti, forse troppi, elementi d’incertezza prova a mettere le cose in ordine il componente della segreteria provinciale del Pd Giuseppe La Francesca: “Da dirigente del Partito Democratico e membro della segreteria provinciale mi appare doveroso intervenire sulla questione Marsala che rischia di aprire definitivamente una profonda frattura che, continuando su questa strada, difficilmente potrà essere risanata”. La Francesca torna a quel voto: “Se da un lato occorre stabilire, confermare e rafforzare il principio che le decisioni assunte negli organi direttivi del partito vanno rispettate nella loro interezza, dall’altro lato il nostro partito non ha assolutamente alcun bisogno di esclusioni che non verrebbero comprese dalla nostra comunità di democratiche e democratici”. Il dirigente dem sceglie non soltanto la via del dialogo ma anche quella della consapevolezza: “Ritengo che su Marsala abbiamo perso un po’ tutti la bussola e che pertanto abbiamo il dovere di ricreare massima serenità con atteggiamento costruttivo, sentendo il bisogno di agire con senso di responsabilità e senza estremizzare le questioni”. Per La Francesca il Pd deve porre invece la sua attenzione nei confronti di “altre sfide”, che impongono di farsi “trovare pronti. Questo ci viene chiesto dalla nostra comunità democratica e progressista, che crede in un Partito Democratico aperto, plurale e unito, dove le regole vanno rispettate e dove nessuno viene escluso”.

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