Fratelli d’Italia spara a palle incatenate perché il bersaglio è grosso e visibile. “A pochi giorni dalla riapertura dell’aeroporto civile di Trapani Birgi – si legge in una nota della segreteria provinciale -, la società Alitalia comunica l’abbandono dello scalo dal mese di luglio. Incredibile, biglietti già venduti per la stagione estiva e soprattutto l’unico collegamento della provincia di Trapani con Roma e Milano. Ancora molti passeggeri aspettano il rimborso dei biglietti dei mesi di aprile e maggio, ora tutte le prenotazioni pagate da luglio?”. Da qui un vero e proprio dossier politico sull’ex compagnia di bandiera: “Il comportamento di Alitalia sembra essere quello di una piccola compagnia aerea, quelle che nascono e finiscono in pochi mesi, invece Alitalia è la compagnia di bandiera ed ha ricevuto dal governo italiano 3,5 miliardi di euro per l’emergenza ed il rilancio economico. La motivazione è che volare da Trapani non è remunerativo determinando una perdita economica. Intanto Alitalia è vincitrice del bando della legge regionale 24/2016 che assicura alla compagnia 1.600.000 euro di contributi per volare le tratte Trapani/Roma e Trapani Milano”. Fratelli d’Italia rincara la dose con il suo portavoce Maurizio Miceli ed il responsabile trasporti del partito Francesco Perri: “Assurdo che Alitalia dopo aver ricevuto dal governo nazionale 3,5 miliardi di euro, che prevedono una sostanziale statalizzazione della compagnia di bandiera parli di utili e di guadagni! La continuità territoriale dalla Sicilia, dalla provincia di Trapani è un diritto dei cittadini e deve essere garantito dallo Stato, infatti le tratte erano incentivate dalla legge regionale che si apprestava a pubblicare l’apposito bando di gara. Ora il governo italiano deve verificare le decisioni dei vertici operativi di Alitalia di abbandonare Trapani Birgi e opporvisi in tutti i modi possibili facendo valere le ragioni del popolo e dell’utilità sociale a quelle lucrative incompatibili che non le ricche sovvenzioni erogate. Se ora la compagnia è statalizzata, deve rispondere del suo operato al governo, non può prendere i miliardi di contributi e scappare via in nome del profitto economico! Non stiamo chiedendo di attivare nuove rotte Alitalia dalla provincia di Trapani, ma chiediamo il rispetto degli accordi, il mantenimento dei voli previsti almeno fino alla sostituzione con una compagnia aerea alternativa”. C’è di più sottolineano i due dirigenti: “Tutto questo disagio di mobilità è aggravato dalla situazione di emergenza per il Coronavirus, dalla crisi economica che ne è seguita. Non è pensabile pagare 350 euro tra andata e ritorno per raggiungere la Sicilia da Roma e Milano o viceversa. Fratelli d’Italia non molla la presa e lancia la sua sfida politica: “Invitiamo i deputati grillini e pentastellati a non rifugiarsi in interrogazioni parlamentari o equivalenti per lavarsi la coscienza, sono parte della maggioranza, i Ministri competenti sono loro espressione, si mobilitassero affinché si rimedi a ciò che non può essere irreparabile”. Il partito sarà presente alla mobilitazione organizzata dal presidente dell’Airgest Salvatore Ombra che si terrà in aeroporto il prossimo 17 giugno: “Difenderemo le nostre infrastrutture strategiche in tutti i modi possibili. Difenderemo il territorio, i suoi cittadini, le sue imprese. E’ per noi un imperativo categorico”. Si fa sentire anche la responsabile per le Politiche del Mezzogiorno Carolina Varchi. La parlamentare di Fdi sottolinea che “appare beffarda la decisione di Alitalia di lasciare l’aeroporto di Birgi proprio in un momento in cui, dopo il prolungato lockdown, la speranza di ciascun imprenditore è quella di ripartire per lasciarsi alle spalle questo periodo. Agli aiuti praticamente inesistenti per le imprese si somma l’incapacità dei parlamentari di maggioranza siciliani di incidere sul settore trasporti, fondamentale per superare i limiti dell’insularità, difendendo il territorio che generosamente li ha eletti. Il territorio trapanese negli ultimi anni ha registrato una riconversione significativa del tessuto imprenditoriale e commerciale verso il turismo. Le isole Egadi e altre località che negli anni hanno dimostrato grandi capacità ricettive, meritano un intervento deciso. Dopo la sceneggiata del Governo sul caro voli, su cui ho presentato emendamento al decreto rilancio, arriva l’ennesima beffa ai danni dei siciliani”.
BIRGI, FRATELLI D’ITALIA: “VICENDA SCANDALOSA. L’AEROPORTO VA DIFESO”
9 Giugno 2020
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