REGIONALI, D’ALEMA: “FAVA L’UNICA NOVITA’ TRA EX CENTROSINISTRA, GRILLINI E DESTRA CON CUFFARO”

12 Ottobre 2017

Lo schema di Massimo D’Alema è semplice. In Sicilia si confrontano ex centrosinistra, il Movimento Cinquestelle e la destra di Musumeci e Cuffaro. Ecco perché “Fava è l’unica novità”. Il Pd è ormai “una forza neocentrista”. Ed è a capo di un’alleanza “particolarmente confusa e non solo per la presenza di Alfano che comunque qui in Sicilia ha un significato particolare”. D’Alema, a Trapani per una convention della coalizione che sostiene il candidato alla Presidenza della Regione Claudio Fava, non risparmia Crocetta: “Ha fallito. Aveva chiesto le primarie altrimenti avrebbe fatto sfracelli ed invece si è poi accontentato della promessa di un seggio al Senato. Ha detto che l’ha fatto perché Renzi gli ha promesso una cosa importante. Credo sia ormai l’unico italiano che crede ancora alle promesse di Renzi. Immagino che gli avrà detto, <<stai sereno>>”. L’intesa con Orlando, in parte sfumata per costruire una delle liste a sostegno di Micari è stata definita “penosa”. D’Alema ha sottolineato gli insulti che sono volati tra il sindaco di Palermo ed il Governatore della Sicilia. Anche Micari è finito nel mirino dell’ex Presidente del Consiglio: “E’ stato precettato da Orlando, ma dopo la vacanza elettorale tornerà al suo posto”. Ed invece Fava, se dovessero essere altri a governare la Sicilia, “sarà lì a fare opposizione”. D’Alema punta ad “una sinistra che ritrova le sue ragioni e che vuole parlare a tutti i siciliani. Parlare il linguaggio del lavoro, quello vero, il linguaggio per un ritorno ad una strategia per la Sicilia e per il Mezzogiorno. Con la flessibilità non si creano posti di lavoro. Ci hanno detto che ci sono 800 mila nuovi occupati, dovevano aggiungere anche un miliardo di ore lavorate in meno. Sapete che significa? Che si tratta di lavori saltuari, intermittenti, tirocinanti e stagisti per 300 euro al mese o forse anche gratis. La ripresa economica, debole, si basa su bassi salari e sullo sfruttamento e nel Mezzogiorno non è mai arrivata. Ma si può mai pensare di creare lavoro nel Mezzogiorno senza investimenti pubblici? Servono risorse per le ferrovie, le strade, per la portualità”. D’Alema su quest’ultimo punto ha sottolineato di essere stato nominato “advisor dal governo cinese. Si sta definendo quella che viene chiamata la nuova via della seta. I cinesi stanno programmando infrastrutture ed opere per collegare il Pacifico all’Atlantico, dunque, strade, ferrovie, autostrade, accordi commerciali e vie portuali. Si sono comprati il Porto del Pireo. Sapete cosa mi hanno detto? Che qui in Italia non hanno mai avuto interlocutori. Eppure il Mediterraneo sarà centrale in questo progetto”. D’Alema ha ribadito di non essere alla ricerca dello scontro con il Pd. Il suo obiettivo è un altro. E parte da un dato politico: “C’è un popolo senza partito ed un partito senza popolo che rincorre Verdini ed Alfano”. Da qui la sfida. Dar vita ad “una sinistra seria, di governo”. D’Alema punta a dare al voto siciliano un profilo politico: “Non perdiamoci dietro le liste, che sono forti e competitive, e dietro i personalismi che nel Mezzogiorno emergono in campagna elettorale, diciamolo chiaramente. Teniamo alto il profilo di una campagna elettorale che deve dare un messaggio forte, che torna la sinistra, presidio contro le infiltrazioni mafiose”. D’Alema ha chiuso il suo intervento, in una sala conferenze dell’Hotel Crystal in silenzio per ascoltarlo, parlando di Pietro Bartolo, il medico di Pantelleria che ha voluto schierarsi ed annunciare il suo voto a favore di Fava partecipando ad un incontro che si è tenuto stamattina a Palermo. “Un uomo vero – ha sottolineato D’Alema -, con la schiena dritta, che sicuramente con la sua scelta non avrà certo favorito la sua carriera. Ma è il simbolo di un modo di aiutare gli altri che va sostenuto. Ha detto di essere il medico che ha constatato più morti in tempo di pace. Non ho voluto che facesse vedere l’immagine ai giornalisti di un bambino di 13 anni, eritreo, scappato da un campo di concentramento in Libia, dove il governo italiano contribuisce a tenerli. Il bambino aveva una gamba scuoiata”.

Notizie Correlate