Al dibattito “Turisti per cosa?” ha voluto dare il suo contributo anche l’onorevole Mimmo Fazio: “L’Airgest non ha la forza di gestire da sola l’aeroporto di Birgi. Prima interveniva la Provincia, poi la sua improvvida abolizione ha aperto una fase di crisi che è stata superata con la presenza della Regione che, piaccia o non piaccia, ha permesso allo scalo trapanese di andare avanti. La Regione, pur tra tanti errori, ha comunque messo soldi partecipando all’aumento di capitale, fondamentale per continuare a parlare di Birgi e di Ryanair. Questo è un territorio debole. Non ha mai avuto gli aiuti che sono stati invece definiti in altre parti della Sicilia. Lì hanno avuto risorse aggiuntive con leggi speciali, come per Noto e Siracusa. Mi chiedo cosa abbia in meno Erice, che invece è sempre stata esclusa. E’ dunque il territorio che deve dare una risposta sul futuro di Birgi. Se crede nelle potenzialità dell’aeroporto ha il dovere di scommetterci su”. Fazio propone la soluzione “dell’azionariato diffuso che sia in grado di coinvolgere gli imprenditori del territorio”. Sul fronte dei collegamenti, a cominciare da quello della linea ferrata, l’onorevole ha confermato che “c’è il finanziamento ed il progetto è in via di definizione per tornare a collegare Trapani a Palermo. Dal 2013, dopo la frana, il collegamento è stato interrotto. Ma quanto tempo ci vorrà per la progettazione, poi per la realizzazione ed infine per i collaudi? Ci confrontiamo con questa realtà. La Regione non aveva neanche un contratto di servizio con Trenitalia”. Ma c’è di più la mancanza di collegamenti tra gli aeroporti, in questo caso tra Birgi e Palermo esclude il territorio da la possibilità di ottenere finanziamenti europei.
TURISMO/4, FAZIO: “AZIONARIATO DIFFUSO PER L’AEROPORTO DI BIRGI”
10 Marzo 2016
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