“MIGRANTI AL POSTO DEI TURISTI? COSI’ SI UCCIDE IL TURISMO IN SICILIA”. L’ALLARME DEL LEGHISTA CANDIANI

14 Aprile 2020

L’avviso è il seguente: “Individuazione di alberghi da adibire a sorveglianza sanitaria in regime di quarantena per i migranti che approdano nel territorio regionale”. Quanto basta per allarmare la Lega, che schiera l’ex sottosegretario e plenipotenziario del partito in Sicilia Stefano Candiani che va subito al sodo: “Contestiamo l’avviso pubblicato dalla Prefettura di Trapani”. Avviso che intende “ottemperare alle richieste del Ministero dell’Interno”. Candiani va giù duro: “Questo avviso pubblico dice che il governo Conte ha intenzione di rimettere in funzione il business attorno ai migranti, che era grave ieri ed è gravissimo oggi in presenza dei colpi inferti all’economica dal Coronavirus. Ne derivano due situazioni di fronte alle quali prendiamo posizione in materia determinata: è chiaro che il governo non ha alcuna intenzione di fermare gli sbarchi e sta adottando decisioni opposte, rispetto a ciò che dovrebbe fare in questo momento così delicato; inoltre, una volta portati gli immigrati sul territorio, si innescherà nuovamente quel meccanismo di business, che stavolta può diventare addirittura mortale per il sistema turistico siciliano”. Il senatore denuncia un rischio che considera quanto mai concreto: “Se questa diventa l’alternativa alla presenza dei turisti che non ci sono più per la crisi economica e per i blocchi dovuti al Coronavirus, allora l’immagine stessa della bella Sicilia che attrae e accoglie i turisti nei suoi alberghi, va a farsi benedire”. Da qui l’appello leghista: “Noi pretendiamo e vogliamo che vi sia il blocco degli sbarchi; che non ci sia alcuna presenza di immigrati negli alberghi, che devono, invece, essere rimessi in funzione per il turismo il prima possibile”. Candiani rimanda poi ad un emendamento al decreto sulle misure economiche contro il virus: “Proponiamo un buono da 250 euro da dare a chiunque venga non appena possibile in Sicilia per trascorrere le proprie vacanze, come chiesto anche per le altre località turistiche italiane. Se il governo nazionale non dovesse farlo, lo faccia almeno il governo regionale, ma non si può andare a sostituire il sistema turistico con quello dell’immigrazione e la presenza di turisti con gli immigrati clandestini, perché questa sarebbe una mazzata mortale all’intero settore dell’Isola”.

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