Seconda nota a margine. Viene messo a regime l’audio che era assolutamente insufficiente ma con una inquadratura che non ha nulla di professionale e soprattutto d’istituzionale. Il sindaco Giacomo Tranchida è stato ripreso – nella diretta Facebook – di fianco, anzi sarebbe meglio dire di sbieco. Eppure il primo cittadino ha nominato un suo portavoce che, in teoria, dovrebbe curare la sua immagine. Nel contenuto, la conferenza stampa di Tranchida ha avuto due punti focali: la convenzione con la SSD Trapani Shark e la vicenda della Cittadella dello Sport. Il sindaco si è presentato carte alla mano. Ha fatto riferimento ad incontri ufficiali ed ufficiosi e a procedure amministrative e tecniche. Più che della convenzione in sé – ci sarebbe tanto da dire, rispetto a chi l’ha scritta -, si è occupato del casus belli con l’imprenditore Valerio Antonini. Il caso condizionatori. Nessun passo indietro: la manutenzione straordinaria ed ordinaria ed altro ancora sono a carico del concessionario, quindi di Antonini. Lo dicono le carte: Tranchida ha richiamato più volte l’articolo 5 della convenzione. Una sorta di replica dello scontro televisivo con Antonini di qualche tempo fa. Ha però aggiunto che l’amministrazione ha deciso di partecipare ad un bando regionale che potrebbe consentire una serie d’interventi relativi all’utilizzo ed al consumo dell’energia ed ha anche lanciato un suo mini-slogan. Lui la Cittadella dello Sport ce l’ha già: Palazzetto e Piscina olimpionica. Ecco perché, al di là delle diatribe antoniniane, il Comune è attento a tutte le iniziative e le soluzioni che possono valorizzare i suoi beni. Ed il Palazzetto e la Piscina sono beni comunali. Tranchida vorrebbe realizzare la copertura della tribuna della Piscina e pensa anche ad una volta mobile che consentirebbe diverse attività sportive anche nel periodo invernale. Tutto quanto riducendo i costi dell’energia e rendendo più efficienti gli impianti che devono garantire l’utilizzo delle strutture, con o senza Antonini. Altro tema, affrontato carte alla mano, quello della Cittadella dello Sport. Tranchida ha ripercorso tutti i passaggi. Ha sottolineato che è una sua priorità assoluta l’interporto previsto in una parte dell’area contesa. Ha ribadito di non volere nuove infrastrutture militari in una zona che ha a ridosso il quartiere di Villa Rosina. Ha rimarcato di avere interlocuzioni istituzionali con il Demanio e con l’esercito per trovare una soluzione e di non avere mai ostacolato l’ipotetico progetto di Antonini. Perché non avendo acquisito l’area l’imprenditore, chiaramente, non ha mai potuto presentare un progetto concreto. Il Comune ha solo una ipotesi progettuale. Tranchida, con date alla mano, con documenti e dichiarazioni, ha voluto confermare l’assoluta buonafede dell’amministrazione e l’impegno del Comune a realizzare tutto quello che si può realizzare l’area dell’ex aeroporto di Milo e dintorni. Ha anche delineato una sorta di percorso parallelo di Antonini sulla vicenda rispetto alle lungaggini burocratiche. Percorso che, secondo Tranchida, mostra contraddizioni ed incongruenze, come per il cosiddetto caso Crosetto. In premessa delle sue spiegazioni sul caso Cittadella ha anche fatto cenno ad alcune trattative di Antonini per ricercare altre aree; quella di proprietà della ditta Di Vita (contrada Cassiere), un fondo di proprietà del gruppo Morici ed una zona vicina alla frazione di Dattilo nel Comune di Paceco. In sintesi: il Comune non si è mai messo di traverso ma al contrario è quasi andato anche oltre le sue funzioni. L’amministrazione ha le sue priorità ma ritiene che ci sia la possibilità di trovare una soluzione utile per tutti i protagonisti di questa vicenda.
TRAPANI, TRANCHIDA: “LA CONVENZIONE PARLA CHIARO. E LA CITTADELLA PURE”

10 Luglio 2025
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