La sfida elettorale a Salemi sarà rigorosamente civica, con la sola eccezione del Movimento Cinquestelle, “partito” di governo a Roma ma ancora indeciso nel Comune belicino. Ha invece trovato la quadra l’area di centrodestra. Punterà su Salvatore Bendici, figlio del consigliere Nicola Bendici. Il sistema elettorale maggioritario chiama le forze politiche a fare sintesi ed a proporsi con una sola lista. Bendici potrà così unire tutte le forze che intendono aprire una fase di cambiamento al Comune sbarrando la strada al secondo mandato del sindaco uscente Domenico Venuti. Il primo cittadino ha da tempo lasciato il suo partito, il Pd, per poter avere più margini di manovra nella definizione della coalizione che dovrà sostenerlo al voto del 28 aprile. Venuti potrà comunque contare sul sostegno dei dem che ieri hanno cominciato ad affilare le loro armi con le primarie nazionali. Il dato comunale ha registrato 7 voti per Roberto Giachetti, 12 voti per Maurizio Martina e 260 voti per Nicola Zingaretti, neo segretario Pd. Dato quest’ultimo in linea con le scelte dell’onorevole Baldo Gucciardi, sponsor della prima candidatura di Venuti a sindaco di Salemi. Del resto Venuti è stato un dirigente regionale del Pd e un fedelissimo dell’ex assessore regionale alla Salute. Nelle trattative per la candidatura di Bendici è emerso un ruolo di primo piano da parte della Lega che, a livello provinciale, rimanda ad un salemitano doc come Bartolo Giglio che, assieme a Roberto Bertini, è stato incaricato di organizzare il partito salviniano sul territorio trapanese.
SALEMI, LA SOLUZIONE BENDICI PER BATTERE IL SINDACO VENUTI
4 Marzo 2019
Notizie Correlate