MAZARA, L’INTERGRUPPO CHE PARLA ALLA POLITICA TRAPANESE

4 Agosto 2025

Chi pensava ad un’operazione elettorale dovrà ricredersi, sicuramente riflettere. Chi era dubbioso sul percorso sta registrando una conferma che dovrebbe attenuare di molto le perplessità che sono state manifestate nel tempo. Si tratta del modello Quinci. Del progetto del sindaco di Mazara del Vallo e presidente del Libero Consorzio Comunale di Trapani. L’intergruppo ufficializzato nel consiglio comunale della sua città è un altro tassello della strategia del sindaco. I rappresentanti d’aula che fanno riferimento alla lista Quinci Sindaco (Paola Caltagirone, Valentina Grillo, Germana Abbagnato, Francesco Di Liberti) condivideranno le loro scelte con quelle del gruppo di Partecipazione Politica (Arianna D’Alfio, Pietro Ferro e Paola Galuffo). Scettici e ulteriori dubbiosi potrebbero sottolineare che ci si trova di fronte a due gruppi di maggioranza. Ed è un dato inconfutabile. Ma l’intergruppo è qualcosa di più di una soluzione che comunque consolida la coalizione del sindaco. E’ il tentativo, si legge in una nota, di “generare una nuova leadership per la politica mazarese partendo dalle persone”. Ed è un tentativo che guarda oltre i confini comunali. Ancora la nota: “Una novità che continua il percorso tracciato dal sindaco Quinci come sindaco di Mazara e presidente del Libero Consorzio Comunale di Trapani per proporre buon governo, interesse al bene collettivo e competenze amministrative a vantaggio del territorio, delle sue potenzialità, delle proprie risorse”. Dunque un tassello di un mosaico che ha come immagine il modello Quinci, che ha finora fatto la sua parte in città. Sistema di governo che il sindaco-presidente pone a garanzia del progetto di cambiamento della politica trapanese che ha avuto il suo primo squillo di tromba con la vittoria alle elezione nell’ex Provincia regionale. Nessun trasformismo, nessuna mossa tattica utilizzata di fronte alle evidenti divisioni del centrodestra. Il progetto ha la sua carta d’identità: “Impegno, buonsenso, politica intesa come servizio alla città”. Alle città.  “Sono valori  imprescindibili del nostro agire – continua la nota -, per questo sentiamo il dovere morale di far sentire la nostra presenza nei luoghi delle istituzioni, di continuare ad essere vicini alla gente e ai loro bisogni, di raccogliere le istanze dei territori, di dare voce a chi non ne ha, soprattutto sui temi che più ci stanno a cuore: la sanità, la mobilità sostenibile e la pianificazione territoriale, l’acqua e altri beni comuni, la coesione sociale e il welfare, i servizi, la cultura, la difesa del lavoro, l’attenzione ai giovani, i diritti, l’integrazione e la convivenza tra le diverse culture che popolano la nostra bellissima e multietnica città”. I consiglieri dell’intergruppo sono pronti a fare la loro parte: “La nostra iniziativa, che ci auguriamo proficua e fattiva, avrà così lo scopo di promuovere il dialogo, favorire la collaborazione per prepararci insieme ad affrontare una nuova stagione di cambiamento, nel solco di una sensibilità e di un’idealità condivisa e non come forma di riassetto e di riorganizzazione del potere e di vecchie logiche politiche che è il momento di superare con coraggio”. L’intergruppo, con la sua federazione, si pone come punto di riferimento della coalizione. Può infatti essere considerato il gruppo di maggioranza relativa. Numericamente ha sette consiglieri come il “misto”. Ma quest’ultimo gruppo non ha una valenza politica ed ha al suo interno diverse anime. Ha pure due consiglieri, Francesco Foggia e Giovanni Iacono Fullone, che sono stati eletti nella nuova assemblea consiliare provinciale nella lista a sostegno del presidente Quinci. La federazione ha anche una peso istituzionale perché può contare sul presidente del consiglio (Di Liberti) ed un’assessora-consigliera Germana Abbagnato. C’è di più. Tra i protagonisti di questa nuova intesa c’è l’assessore Gianfranco Casale, che da tempo, con Partecipazione Politica punta a costruire l’alternativa ad un sistema di governo del territorio che ritiene insufficiente per la sua crescita. Potrà piacere o meno ma sarà necessario confrontarsi con quello che è un modello ma che presto potrebbe assumere il ruolo e la responsabilità di un nuovo soggetto politico. Il messaggio al territorio trapanese è diretto e nessuno potrà far finta di non averlo sentito o letto.

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