FAVIGNANA, LA MOZIONE DI SFIDUCIA, FORGIONE E L’AGO DELLA BILANCIA

2 Marzo 2024

Il primo passo è stato fatto. La mozione di sfiducia è stata presentata e può contare su 6 firme, quelle della presidente del consiglio Emanuela Serra, della vicepresidente Antonella Armetta, del consigliere Nicolò Bannino – tutti e tre del gruppo “Liber Egadi” – e dei consiglieri di Forza Italia Kim Ernandez, Maria Siragusa ed Antonino Lo Iacono. Sei firme quindi 6 voti, ma insufficienti per mandare a casa il sindaco Francesco Forgione (nella foto). Servono almeno 8 voti su 12 per dare il disco verde alla mozione. Il primo cittadino è già passato al contrattacco: “Sono estremamente sereno. In questi anni ho sempre operato per il bene della comunità garantendo trasparenza amministrativa, rigore etico e morale e, soprattutto, una gestione corretta degli appalti. Un’eventuale sfiducia in questo momento non sarebbe solo strumentale ma dannosa per la stabilità e lo sviluppo delle isole Egadi”. Forgione affonda il colpo: “È sorprendente che questa mozione arrivi mentre la nostra amministrazione comunale si appresta a realizzare progetti strategici volti a migliorare la qualità della vita e a promuovere lo sviluppo sostenibile. Mi riferisco ai depuratori, ai dissalatori, al rifacimento della rete idrica e tanti altri interventi finanziati con i fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Opere mai realizzate dalle precedenti amministrazioni. Stiamo concludendo l’iter per il nuovo porto di Favignana, fortemente atteso da quarant’anni dalla comunità, verso il quale una consigliera che vuole sfiduciarmi si dichiara contraria”. Il sindaco s’interroga: “È altrettanto singolare che questa mozione arrivi alla vigilia della stagione estiva mentre l’amministrazione comunale è impegnata per garantire servizi e un’adeguata offerta culturale alle migliaia di turisti che visiteranno le Egadi”. “Nella scorsa stagione estiva – aggiunge – l’ex Stabilimento e Palazzo Florio, con i nostri itinerari e le iniziative culturali, hanno incassato 460 mila euro. Non era mai accaduto prima del 2023”. Forgione continua a promuovere la sua amministrazione: “La nostra amministrazione ha anche approvato il bilancio di previsione 2024, con significativi investimenti finalizzati a dare un nuovo impulso allo sviluppo turistico, ambientale e culturale. Lo abbiamo già trasmesso al consiglio comunale. La stagione estiva ha bisogno di investimenti, di risorse, di integrazione del personale, a partire dai vigili urbani, per governare i flussi turistici. Abbiamo riconfermato, tra l’altro, le tariffe Tari al minimo, ferme al 2018, a differenza degli altri Comuni che le hanno in alcuni casi aumentate anche del cento per cento”. Il sindaco aggiunge nella “lista” il Piano regolatore generale, che sta per essere adottato dopo tanti anni, ed il Piano di utilizzo del demanio marittimo. Forgione conclude la sua difesa con un pizzico di politica del sospetto: “Forse qualcuno, guidato dai propri interessi di parte, dalla propria smania di potere, non considera l’interesse collettivo della popolazione, degli operatori turistici, delle migliaia di lavoratori impegnati nella stagione estiva. Mi chiedo perché si voglia colpire me e la mia amministrazione proprio oggi. Forse tutte queste cose hanno a che fare con questa accelerazione per sfiduciare un sindaco che, a differenza di altri soggetti attici in questa vicenda, non ha alcun interesse in questi territori se non l’amore che prova per la loro bellezza e per la qualità della vita che gli hanno offerto e di cui è orgoglioso di avere potuto beneficiare”. Il sindaco è comunque pronto al confronto ed affida al consiglio comunale l’ultima parola. Gli equilibri d’aula dicono che i voti sono già 7, perché è da considerare un sì netto alla sfiducia quello dell’ex assessore Francesco Sammartano, ora consigliere indipendente. Saranno sicuramente 4 i voti contrari, quelli del vicesindaco e consigliere Ignazio Quarto Galuppo e della neo assessora-consigliera Stefania Bevilacqua. Anche Pietro Giangrasso dovrebbe essere sulla stessa lunghezza d’onda. Di conseguenza diventa determinante il voto della consigliera Giusy Salerno. E’ lei che ha in mano la sorte dell’amministrazione Forgione. Se dirà sì alla mozione, che dovrebbe essere discussa entro la metà del mese, il sindaco non avrebbe scampo. Se dirà no invece, Forgione rimarrà al suo posto ma si aprirà comunque una nuova fase politica. La scadenza naturale del mandato rimanda al 2025. Ma la sfiducia potrebbe cambiare gli schemi e finirebbe per anticipare lo scontro politico ed elettorale.

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