Abbiamo seguito – molti di noi con tensione emotiva – altri chissà, la scena del film “Cento Passi”, con lo scontro tra Peppino Impastato ed il fratello, spinto fin sotto casa del boss Tano Badalamenti. Scena epica, di un film epico. Grande rispetto per la storia che è stata raccontata e grande apprezzamento per la qualità artistica della pellicola. Ma da oggi c’è quasi una parodia irrispettosa, sicuramente, ma assolutamente vera. I passi magari sono più di cento. Sono quelli che servono per raggiungere il Palazzo della Provincia, o Palazzo del Governo che dir si voglia, sede del nuovo consiglio provinciale, da un altro palazzo, Palazzo Cavarretta, sede del consiglio comunale di Trapani. Passi che non hanno nulla di epico, nulla di storico. O meglio qualcosa di storico, con s minuscola ce l’hanno. Non c’è nessuno scontro. Forse magari un attacco non dichiarato all’intelligenza altrui, di chi dovrebbe bere una vicenda che non sta più in piedi dal punto della morale politica. I passi sono quelli di Alberto Mazzeo, presidente del consiglio comunale di Trapani in quota alla lista civica “Trapani Tua” e componente di una maggioranza che ha al suo interno il Pd, partito che il leader leghista Matteo Salvini – leader di Mazzeo – vede come il fumo negli occhi. Ma a Palazzo Cavarretta, il presidente è civico. Durante il tragitto che lo porta alla Provincia la pressione politica si fa sempre più forte e Mazzeo non può che cedere. Perché non soltanto è stato eletto nell’ex Provincia candidandosi nella lista della Lega. Da stamattina è anche il capogruppo leghista in aula. Ed è pure il presidente della seconda commissione consiliare. Dunque, leghista a doppia mandata, ma in un altro Palazzo. Coerenza, questa sconosciuta! I passi di “Cento Passi” erano un inno alla linearità. Questi invece. Ma vale anche per gli altri. Per quelli che stanno a Palazzo d’Alì e fanno finta di nulla.
LIBERO CONSORZIO E CONSIGLIO COMUNALE. I “PASSI” DI MAZZEO

3 Luglio 2025
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