Due fogli pesantissimi. Una lettera inviata al consigliere Salvatore Daidone che ha deciso di leggerla integralmente in aula ad inizio di seduta. Il consiglio di ieri si è dunque aperto con una nota dei dipendenti della “Trapani Servizi”, la società del Comune che si occupa dello smaltimento dei rifiuti. Lettera che Daidone ha fatto acquisire agli atti della seduta. Lettera che non potrà rimanere senza risposta. Il suo contenuto è infatti un atto d’accusa nei confronti della gestione della società. I dipendenti ritengono che la “Trapani Servizi” sia arrivata al capolinea. Le danno “20 giorni di vita”. Le accuse sono circostanziate e puntano il dito contro investimenti che sarebbero stati sbagliati, creando seri problemi finanziari alla partecipata. In particolare, l’attenzione dei dipendenti si è diretta all’acquisto di un apri-sacchetti presentato come un trituratore e di un impianto bio-tunnel che sarebbe stato disattivato perché non utilizzabile. Tra le criticità il nuovo capannone che non funziona. I dipendenti si chiedono quanto sono costati gli investimenti che ritengono sbagliati. La lettera mette sotto accusa non soltanto il vertice tecnico-burocratico ma anche quello politico. Viene definita “una gita di piacere” la partecipazione ad una fiera di settore che si è svolta a Rimini con la presenza di 4 rappresentanti della società. “Di cui due indagati”, viene sottolineato. I dipendenti fanno infatti riferimento anche all’inchiesta che ha portato ad alcuni provvedimenti giudiziari che pongono dei dubbi su diversi atti della dirigenza. Le condizioni della “Trapani Servizi”, a detta dei suoi lavoratori, sarebbero ormai arrivate al limite. Da parte loro viene chiesto con forza un intervento della proprietà, quindi del Comune, ma anche dell’autorità giudiziaria.
“TRAPANI SERVIZI”, L’AFFONDO DEI DIPENDENTI. LA LETTERA LETTA IN AULA DAL CONSIGLIERE DAIDONE
19 Novembre 2024
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