VILLABUONA: “POPOLARI CONTRO I POPULISMI”. LA SFIDA DELLA PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA PD

20 Giugno 2020

Quando il partito era momentaneamente assente, per tante ragioni, da Roma a Trapani, loro c’erano. Con la mozione antifascista, “nata in sordina e che ha poi portato a conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre in tutti i Comuni della provincia”. Con la sfida ai decreti sicurezza dell’ex Ministro Salvini e con il lavoro sul campo “stanno accanto a chi si trovava e si trova, ad esempio, nei campi di Campobello di Mazara e di Castelvetrano”, o negli scontri sugli sbarchi e sulle navi lasciate in mare con a bordo migranti stremati. Con il no “ad un sistema dei rifiuti che va cambiato, che rischia di creare un problema, qui vicino, a Gallitello, con un impianto che non deve essere realizzato”. Era il partito che poteva essere in quel momento. Era il Pd del segretario provinciale Marco Campagna e di Valentina Villabuona che, ieri, al Baglio Borgesati di Salemi, è stata eletta per acclamazione presidente dell’Assemblea provinciale del partito. Quel Pd più che diviso era smarrito, commissariato a livello regionale. Era un partito in difficoltà. E va dunque superato e la neo presidente è andata subito al sodo nel suo intervento: “La terza via finisce qui. Con l’esito unitario dei congressi di circolo e di quest’assemblea conclude la sua azione. Ma non è un rompete le righe. Porterà, all’interno di questa nuovo corso del partito, tutta la sua esperienza e tutta la sua forza politica e culturale”. La terza via l’aveva candidata alla segreteria provinciale in alternativa a Domenico Venuti. L’intesa raggiunta ha cambiato le dinamiche politiche interne ai democratici ed era necessario prenderne atto anche con atti ufficiali e formali. Ed è quello che ha fatto la neo presidente a conferma ed a garanzia di un progetto di partito che vuole essere realmente unitario. Così come il segretario Venuti anche la presidente Villabuona ha voluto essere chiara fin dall’inizio: “L’Assemblea non dovrà essere uno sfogatoio delle nostre tensioni interne, altrimenti non la convocherò. Abbiamo tanto da fare fuori, nei territori. Stiamo vincendo la sfida contro i populismi e contro una destra vecchia ed inadeguata. Non possiamo fermarci proprio ora”. Ed ancora: “Ai populismi dobbiamo rispondere con un partito popolare che sia in grado di stare nei territori e di parlare con la gente”.

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