CONGRESSO PROVINCIALE PSI/5, ODDO: “ERAVAMO NOI DALLA PARTE SBAGLIATA? O I NOSTRI AVVERSARI?”

17 Marzo 2024

Nino Oddo in versione d’attacco al congresso provinciale del Psi. Va subito giù duro: “In questi anni siamo stati accusati e mi hanno accusato di avere fatto alleanze non ortodosse. Tante polemiche. La critica di esserci alleati con la destra, di non avere seguito la linea dell’ortodossia. Ma i nodi vengono sempre al pettine”. Per il segretario regionale socialista “la settimana appena trascorsa è stata più che mai intensa. Due fatti ci consegnano una diversa storia del nostro territorio. Sicuramente diversa da come è stata finora rappresentata”. Oddo è entrato nel merito: “Un fatto mi ha riguardato personalmente. Mi riferisco all’assoluzione in appello rispetto all’accusa di avere diffamato Giacomo Tranchida. Se non l’ho diffamato, come dicono i giudici, significa che ciò che avevo detto corrisponde al vero. E cioè che l’ascesa politica di Tranchida si poggia su un voto di scambio – reato prescritto – che gli consentì di vincere il ballottaggio ed essere eletto sindaco di Erice. Mi riferivo al voto disgiunto e all’accordo con la consigliera Montalto. Quella vittoria è stata la pietra miliare del sistema di potere tranchidiano. L’altro fatto è invece l’esposto denuncia di Andrea Bulgarella, un imprenditore coraggioso. Per me, il miglior imprenditore trapanese. Ha denunciato un sistema fatto di appalti, di commistioni, di collegamenti impropri con la magistratura. Accuse pesantissime, circostanziate che avrebbero dovuto far sussultare questo territorio ed invece nulla, ci vuole ben altro per svegliare una città bigotta e piccolo borghese come la nostra”. Oddo ha raccontato un altro episodio: “Un giorno, prima delle Regionali, mi vennero a trovare due persone, erano zio e nipote. Erano pronti ad entrare nel Psi e soprattutto a sostenermi per il rinnovo dell’Ars. Mi dissero chiaramente che stringendo l’intesa con loro avrei anche potuto non mettere piede a Campobello di Mazara, Castelvetrano e Santa Ninfa, perché avrebbero pensato a tutto loro. Aggiunsero pure che sapevano che mio figlio era disoccupato ed anche in questo caso non avrei dovuto preoccuparmi di nulla perché potevano affidargli un centro scommesse, dandogli dunque un posto di lavoro. Rifiutai l’accordo ed i due andarono da un altro candidato all’Ars, che è stato eletto”. Da qui l’affondo politico: “Di fronte a questi fatti, siamo stati noi a schierarci dalla parte sbagliata? Siamo stati noi a cercare alleanze anomale? Oppure di fronte a questo scenario non potevano far altro che seguire il percorso che abbiamo condiviso in questi anni. Perché noi da quella parte non potevamo trovare cittadinanza”. “Noi siamo stati altro in questo territorio”.

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