TRAPANI, L’ASSESSORE BARBARA VERSO LE DIMISSIONI. MAGGIORANZA A PEZZI

22 Dicembre 2023

“Mi recherò dal sindaco per comunicazioni urgenti”. Così parlò il super assessore Lele Barbara, dopo avere subito un fuoco di fila consiliare sulla sua attività amministrativa. Ha anche aggiunto sibillinamente: “Vi ringrazio per questi 204 giorni. Ma così non va”. Come dire, vado dal sindaco e mi dimetto. E’ accaduto in aula nella seduta di ieri sera e durante l’attività ispettiva. Il fuoco di fila consiliare è arrivato in particolar modo dai banchi della maggioranza. I consiglieri della coalizione Tranchida hanno messo in discussione diversi aspetti delle scelte dell’assessorato di Barbara: la gestione della scerbatura e della potatura degli alberi, le manifestazioni natalizie, in particolare il concerto di fine d’anno, frutto di una proposta arrivata al Comune e non di una selezione attraverso un avviso pubblico. Barbara sotto tiro anche per la fontana dell’abbeveratoio, a pochi passi dalla Villa della Madonna e per la concessione dell’energia elettrica per la ruota panoramica, la pista di pattinaggio sul ghiaccio ed i mercatini di Natale. L’assessore ha rintuzzato le critiche facendo presente che diversi interventi potranno essere realizzati dopo l’approvazione del bilancio, sottolineando che, per alcune attività i soldi sono momentaneamente finiti. Quella di ieri sera è stata una seduta particolarmente vivace, che ha registrato una crescente tensione all’interno della maggioranza. E’ stata anche la seduta d’insediamento del neo consigliere Totò Braschi, che ha preso il posto della presidente Anna Lisa Bianco, sospesa, per gli effetti della legge Severino, dopo essere stata coinvolta nell’operazione “Aspide” che ha fatto scattare i suoi arresti domiciliari. Seduta che si è anche aperta con un quesito del consigliere di maggioranza Salvatore Daidone: “Mi hanno segnalato che al Comune rimangono accese le luci anche tardi, fuori dagli orari istituzionali. Chiedo al segretario generale di sapere chi ha le chiavi del Comune”. Domanda che il segretario Giovanni Panepinto non ha evaso: “Farò i necessari accertamenti e le saprò dire”, è stata la sua replica in aula a conclusione dei lavori consiliari aggiornati al 27 dicembre. Tra i momenti di confronto – quasi di tensione – all’interno della maggioranza e tra maggioranza ed opposizione – la proposta della capogruppo del Pd Giulia Passalacqua d’invertire l’ordine del giorno dei lavori dando la precedenza a tre delibere che devono essere approvate entro il 31 dicembre. Proposta bocciata dalla minoranza che ha eccepito la mancanza dei pareri di commissione. Richiesta che ha inchiodato l’aula in una discussione infinita che ha portato anche ad una sospensione dei lavori. Poi ripresi con la stessa Passalacqua che annunciava il ritiro della sua proposta. Soluzione, quella dell’esponente dem, che però veniva ripresa dal consigliere Daidone, che la riproponeva nella sostanza aprendo un nuovo dibattito con ulteriori distinguo nella maggioranza, in particolare dell’assessore-consigliere Alberto Mazzeo e del neo consigliere Braschi, più vicini alle posizioni della minoranza, che ha tuttavia oscillato tra il no secco alla discussione delle delibere senza parere delle commissioni – linea dura del consigliere Giuseppe Guaiana – e quello più soft del consigliere Fileccia che invitava l’aula a rispettare l’ordine del giorno per completarlo in tutti i suoi punti andando avanti ad oltranza. La sintesi di lavori d’aula che lasceranno sicuramente il segno negli equilibri consiliari consegna un’aula che non ha ancora metabolizzato gli effetti dell’operazione “Aspide” ed una maggioranza che non si riconosce appieno nel modo di fare politica di qualche componente della giunta, in particolare in quello dell’assessore Barbara.

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