La Radioterapia a Trapani non s’ha da fare. Ma è meglio dire che si farà, che ormai la storia infinita sta per finire. Quello che i vertici dell’ASP hanno detto in conferenza stampa è pressappoco – parola più, parola meno – ciò che questo territorio si sente dire da anni. Il decreto è alla firma, quindi gli 11 milioni di euro stanziati dalla Regione sono in dirittura d’arrivo. Ma, c’è sempre un ma in questa vicenda, “manca la firma del soggetto attuatore che però deve essere sostituito nei prossimi giorni. In soldoni: è tutto fermo come prima. Il Comitato pro Radioterapia non ci sta più al gioco e con il suo presidente Laura Montanti ha deciso di alzare la voce: “Il Comitato è pronto a mettere in atto azioni eclatanti. Al silenzio di chi dovrebbe fornire risposte rapide e chiare contrapporremo le voci di chi non accetta che il disinteresse, la dabbenaggine, i ritmi da tartaruga della Pubblica Amministrazione continuino a negare il diritto alla salute ai cittadini di questa provincia”. Nel frattempo l’ASP trapanese ha annunciato l’investimento di oltre 50 milioni di euro per strutture ed attrezzature nel territorio. La Radioterapia aspetta da 15 anni, così come l’Ospedale Sant’Antonio Abate che deve ospitarla. Picchia duro sulla questione anche la vicepresidente del Comitato Mariza D’Anna: “È inaccettabile che dopo tutti questi anni di attesa, i tempi si dilatino ulteriormente. I cittadini devono ottenere ciò che è un loro sacrosanto diritto e non essere più costretti ad andare a Mazara per farsi curare o peggio a Palermo. Su un tema importante come questo, la politica e la cittadinanza dovrebbero levare altissima la loro voce”. Tutto questo: “Mentre l’Agenas, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, certifica ancora una volta il basso livello di efficienza della sanità siciliana e le gravi criticità dei suoi servizi, sembra che a nessuno importi della Radioterapia a Trapani”. Il Comitato mette le cose in chiaro anche con la politica: “La Regione non fornisce risposte certe e concrete. La politica locale è intervenuta recentemente con gli onorevoli Ciminnisi e Safina che hanno sollecitato il Governo regionale, ma non hanno ottenuto alcuna risposta e la Conferenza dei Sindaci si è limitata a vaghe e tiepide rivendicazioni”. E’ sempre più lampante che in questa vicenda vi sia anche altro rispetto alle lungaggini burocratiche. Dietro l’attuale gestione del servizio di Radioterapia ci sono interessi economici che la nuova struttura trapanese metterebbe in discussione.