Periodicamente sull’aeroporto di Birgi, ricadente oggi nel Comune di Misiliscemi, si concentrano i riflettori e si sfoga il popolo dei social. Cerchiamo di fare il punto con lucidità. Lo scalo “Vincenzo Florio”, nato come appendice dell’aeroporto militare, nel tempo, è cresciuto notevolmente. Merito di un management complessivamente valido, da Galia in avanti quantomeno. Ma anche dei governi regionali Crocetta e Musumeci che, su pressioni della deputazione trapanese, hanno riversato sull’Airgest risorse senza precedenti. Qualche appunto semmai si può muovere a quei Comuni che non rispettarono l’accordo di co-marketing, inducendo Ryanair a ridurre drasticamente i voli. Questo per il passato,. Oggi ci troviamo con un aeroporto che, a fronte di un milione di passeggeri produce 2,5 milioni di euro di perdite nel 2022. Il pareggio sarebbe fissato, secondo i tecnici del settore, alla meta dei 3 milioni di passeggeri all’anno. La Corte dei Conti ha intimato alla Regione, che comunque non ne ha in questa fase la disponibilità, d’interrompere la prassi del ripiano delle perdite. Ha pertanto ripreso attualità l’ipotesi di dare vita ad un polo aeroportuale della Sicilia occidentale, così come disposto, del resto, da tempo, da Bruxelles. Apriti cielo! Sull’onda del campanilismo tipico delle piccole realtà provinciali tutti a stracciarsi le vesti. Grosso modo come già avvenuto per l’unificazione dell’Autorità Portuale con Palermo. Salvo poi constatare che sotto la presidenza di Pasqualino Monti il porto di Trapani sta vivendo una stagione di rilancio e investimenti in lavori di ammodernamento. A noi trapanesi non interessa se vi sia un unico Cda o due che governino Punta Raisi e Birgi, ma che arrivino i turisti dalle nostre parti in misura possibilmente maggiore. Questo obiettivo si raggiunge sia con una politica di vendita del prodotto Sicilia sui mercati turistici internazionali e sia migliorando i servizi ed i collegamenti su strada e ferroviari, con una linea ferrata veloce che colleghi Trapani a Palermo ed i due scali direttamente. Che poi la Regione trovi acquirenti privati interessati ad investire da noi sul trasporto aereo la vedrei come una opportunità. Non ritengo verosimile che chi investe capitali, ovviamente puntando sulle potenzialità del nostro territorio, successivamente punti a chiuderlo ostacolando il flusso turistico. Quindi, non è il caso di stracciarsi le vesti ma di seguire, con attenzione, i processi in corso, perseguendo l’ovvia esigenza di tutelare e salvaguardare i nostri interessi. Ultima considerazione sull’avvicendamento del presidente dell’Airgest. Anche qui, bando all’ipocrisia. Ombra ha fatto bene ma non vinse un concorso pubblico. Fu collocato su quella poltrona con la stessa logica con la quale oggi è stato sostituito. A buon intenditor poche parole…
Nino Oddo