IL MIO RAGAZZO DEL BORGO NON C’E’ PIU’. UN ALTRO PEZZO DI STORIA CHE VA VIA

11 Giugno 2023

Non avrei mai voluto scrivere queste righe. Trovo profondo imbarazzo, perché ritengo che il dolore sia un sentimento intimo, da vivere in silenzio. Ma nello stesso tempo sento il dovere di ricordare mio padre che non c’è più. Dovere che sento perché ha rappresentato insieme a tanti altri giovani come lui un momento esaltante della storia di questo territorio. L’ha fatto senza titoli, senza carica ma con una determinazione senza pari, con ideali veri, che mi ha trasmesso dal mio primo giorno di vita. Mi ha educato con poche parole ma quelle giuste, con silenzi densi, chiarificatori. Con una religione laica del rispetto degli altri e delle regole che ha segnato la mia formazione. Devo tutto a lui, non mi ha mai imposto nulla, mi ha fatto vivere nelle piena e consapevole libertà di scegliere. Quando non ha condiviso le mie decisioni l’ho sempre avuto al mio fianco. Era un ragazzo di Borgo. Ha vissuto la sua vita in maniera riservata ma è stato anche protagonista di una storia collettiva. Ricordo ancora il velo di tristezza che accompagnava il suo viso quando gli davo la notizia di una perdita, di un amico, di un compagno. Tristezza che condivideva con mia madre, ragazza di Borgo come lui: si sono conosciuti nella redazione del “Trapani Nuova”. Mio padre è stato un repubblicano vero, figlio di una terra che voleva riscattatarsi. Diritti e doveri gli scorrevano nel sangue e li ha trasmessi ad un figlio a volte senza nè capo nè coda. Ma lui sempre lì a dare una pacca sulla spalla, a risolvere i problemi che creavo. Ho anche detto troppo, ma mio padre meritava di essere ricordato perché è un altro pezzo di storia che si conclude. Ma lui, loro, hanno vinto, perché erano gente vera.                             V.M.

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