COMUNI, SINDACI ED ASSESSORI NON RISPETTANO LA LEGGE SULLA COMUNICAZIONE POLITICA PER IL VOTO

8 Agosto 2022

Basta un giro su internet, navigate, anche a vista, e non vi sarà difficile imbattervi in un “dilemma”. Non sanno, e sarebbe grave, perché sono delle istituzioni? Oppure sanno tutto e se ne fregano perché viviamo in un Paese ipocrita, incapace di essere serio? Di cosa si tratta? Di una legge. Sicuramente in tanti già ridono. Cos’è una legge dalle nostre parti? Un pezzo di carta, un link, così per leggere e per far passare il tempo. E’ la legge numero 28 del 22 febbraio 2000. Quel che riguarda la faccenda è l’articolo 9, comma 1, che fa riferimento alla comunicazione politica delle amministrazioni pubbliche durante le fasi elettorali. Qui in Sicilia ne abbiamo addirittura due, super impegno per il 25 settembre con Politiche e Regionali. La norma in questione è operativa dallo scorso 21 luglio e dice che “fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’assolvimento delle proprie funzioni”. Bene, anzi male! Ci sono amministrazioni comunali che stanno violando ripetutamente la norma. Ci sono sindaci che fanno dichiarazioni, che pubblicano nella pagina ufficiale che sarebbe del Comune – ma ormai sono pagine personali ad uso e consumo dell’amministratore di turno – l’immancabile selfie. Ci sono assessori che fanno quel che vogliono nelle loro pagine personali. C’è dunque una palese violazione della legge. Ma non importa a nessuno, neanche alle rispettive opposizioni che avrebbero gli strumenti per denunciare. Sono gli stessi amministratori che chiedono ai loro concittadini di rispettare le regole, che si lanciano in atti d’accusa nei confronti dei loro amministrati per la violazione di questa o quella norma. Ma sono gli stessi che imperterriti calpestano una norma che dovrebbe essere fondamentale in un Paese realmente democratico e non in una orchestrina del Titanic qual è ormai l’Italia. Se sindaci ed assessori non conoscono la legge è grave. Non è permesso a nessuno e soprattutto a loro di essere ignoranti. Se la conoscono e non scelgono di applicarla sono in malafede. In un caso come nell’altro è semplicemente l’espressione di un sistema anarchico che come un lento veleno sta uccidendo il nucleo vitale della nostra convivenza civile.

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