La sorpresa politica, annunciata qualche giorno fa dal segretario comunale del Pd Gianfranco Reina, è arrivata. Si è materializzata durante i lavori consiliari di ieri sera. L’ex vicepresidente del consiglio comunale Lorena Asta ha infatti lasciato la maggioranza e nello stesso tempo ha comunicato la sua adesione al Pd. Scelta che determina due nuove condizioni politiche. La prima riguarda la maggioranza che perde un altro pezzo. La consigliera Asta era stata nominata in giunta nel rimpasto di giunta voluto dal sindaco Giuseppe Scarcella. Nomina che ha però rifiutato. L’accordo sarebbe stato un altro: l’elezione alla presidenza del consiglio dopo due anni e mezzo di mandato consiliare sostituendo l’attuale presidente Gaetano Rosselli. Intesa che non si è realizzata e che ha portato la consigliera Asta ad essere sempre più critica nei confronti della maggioranza e dell’amministrazione. Neanche la nomina in giunta dell’assessore Maria Elvira De Luca – considerata vicina all’ex vicepresidente – ha ricucito lo strappo. Ora la rottura che finirà per aprire necessariamente una riflessione nella maggioranza. L’altra nuova condizione politica rimanda invece all’opposizione. Il Pd, dopo la sconfitta elettorale, torna in consiglio comunale, grazie all’adesione della consigliera Asta. I democratici hanno finora rappresentato l’ala più dura della minoranza. Non avevano però una tribuna consiliare che possono invece sfruttare, da questo momento, con l’ex vicepresidente. Un ulteriore elemento politico in discussione potrebbe essere quello della mozione di sfiducia. Quella della consigliera Asta potrebbe essere la settima firma necessaria per poterla presentare – la mozione si è fermata in aula per una pregiudiziale presentata dalla consigliera Vitalba Ranno e condivisa dalla segreteria comunale: 7 firme e non 6 per la discussione -, si andrebbe ad aggiungere a quelle di Gino Martorana, Salvatore Catalano, Maria Basiricò, Vito Bongiorno, Marilena Cognata e Salvatore Ricciardi. Il dato politico è che i numeri per presentarla ci sono. Altra il via libera dell’aula, perché per approvarla sarebbero necessari almeno 11 voti su 16. Dopo la nuova scelta di campo della consigliera Asta, l’aula registra 9 consiglieri di maggioranza e 7 di opposizione.
PACECO, LA CONSIGLIERA ASTA LASCIA LA MAGGIORANZA E SCEGLIE IL PD. SETTIMA FIRMA PER LA SFIDUCIA AL SINDACO?
15 Ottobre 2021
Notizie Correlate