ERICE, COMPLEANNO PER I “TRANCHIDIANI”. ORGOGLIO E QUALCHE POLEMICA PER 10 ANNI D’ATTIVITA’ POLITICA

19 Dicembre 2016

I “tranchidiani” fanno il compleanno. Dieci anni d’attività politica ed amministrativa. Cominciarono il 16 dicembre 2006. Faranno festa il prossimo 23 dicembre. Appuntamento nella sede di via Filippo Corridoni alle 19, per gli auguri e per il brindisi. Il Movimento “Erice che Vogliamo” rivendica il suo ruolo di protagonista “della vita politica e amministrativa della città di Erice. In questi 10 anni grazie ai tanti cittadini che ci hanno supportato siamo riusciti a cambiare la stantia classe politica succube delle scelte partitocratiche che hanno visto il Comune di Erice sponda politica della città di Trapani”. Sarà pure Natale ma una stoccata, in particolare al Psi, arriva comunque: “I sopravvissuti di quelle stagioni annaspano oggi in una opposizione sterile e populista. Hanno oggi il ruolo che meritano. Il nulla”. Una stoccata anche a chi aveva scelto il Movimento ma pensava di utilizzarlo:  “Quanti si sono aggrappati al Movimento ritenendolo il carro vincente e constatando che da noi non c’è trippa per i gatti hanno cambiato casacca alla ricerca della trippa. E come loro abitudine non onorando gli impegni presi. Sia economici che elettorali. Hanno preferito la facile strada dell’opportunismo politico. In questi 10 anni abbiamo dimostrato che cambiare si può. E che i cittadini hanno sempre un ruolo più importante è più determinante nella scelta dei loro amministratori”.E’ il momento dell’orgoglio e della rivendicazione politica: “Certo la situazione amministrativa è cambiata. Il populismo imperante non distingue e non facilita la politica. È comunque noi andiamo fieri di avere mandato in aria il tavolo delle trattative nelle segrete stanze e di avere riportato la politica alla trasparenza. Ci han detto che siamo talebani, che siamo tranchidiani, che siamo come gli ultimi giapponesi. Beh ne siamo fieri. Politicamente abbiamo dimostrato che si può cambiare e si può ben amministrare, anche fuori degli ormai stantii stereotipi della rivoluzione che tanti proclamano e che poi non hanno le capacità per attuarla. La rivoluzione renziana, quella pentestellata, quella crocettiana ed altro ancora”. Fiore all’occhiello dei “tranchidiani” il governo della città di Erice: “In questi anni abbiamo lavorato duramente per portare il Comune di Erice al posto che merita. Comune virtuoso e Comune in grado di aggregare il territorio nei fatti e non nelle chimere espansionistiche di qualche politico locale. Comune che ha oggi nel panorama nazionale una visibilità conquistata con il lavoro e non con l’immagine del personaggio importante. Tra i borghi più belli d’Italia, candidato finalista a Capitale della Cultura Italiana 2018, ormai set cinematografico ambito, meta turistica sempre più apprezzata, sempre più attrattore di finanziamenti pubblici. In questi 10 anni di intensa attività abbiamo portato decine di milioni di finanziamenti pubblici nel territorio, non certo arrivati pe r favoritismi politici. Non abbiamo sponsor. E non ne vogliamo. Perché Erice che vogliamo ha le necessarie potenzialità per prenderseli da soli i finanziamenti”. Acqua, recupero dei siti turistici, raccolta differenziata dei rifiuti, lido per i disabili, nuovo sistema di tassazione locale, scuole messe in sicurezza, zona franca urbana, contratto di quartiere, pista ciclabile, interventi nel centro storico. E’ l’agenda amministrativa che “Erice che Vogliamo” consegna al territorio. Il 2017 sarà un anno di svolta per il Movimento. Il sindaco Giacomo Tranchida, anima e fondatore, assieme a tanti altri, di “Erice che Vogliamo” concluderà il suo secondo mandato amministrativo. Non potrà pià ricandidarsi a sindaco. Il Movimento dovrà dunque definire una nuova strategia politica ed elettorale. Il Pd, alleato, in qualche caso scomodo, ha scelto la via delle primarie di partito per indicare il suo candidato. Il confronto, c’è tempo per presentare le candidature fino al 22 dicembre, sarà, con ogni probabilità, tra il vicesindaco uscente Daniela Toscano ed il professore Franco Todaro. Tranchida, e non poteva essere altrimenti, è già uscito allo scoperto ed è pronto a sostenere il suo attuale numero due in giunta. Il primo cittadino ha in tasca la tessera del Pd e di conseguenza non potrà che essere uno dei protagonisti del dibattito interno ai Dem. Ha anche annunciato la sua decisione di candidarsi al consiglio comunale. Ma il Movimento è un’altra cosa. Ha la sua autonomia politica che ha sempre rivendicato rispetto al Pd anche se più di un suo rappresentante, a cominciare dallo stesso Tranchida, ha avuto, in questi anni, la doppia adesione, al Pd ed al Movimento. “Erice che Vogliamo” non ha finora preso una posizione ufficiale. Potrebbe anche scegliere di sostenere una sua candidatura a sindaco di Erice. Non si è neanche espresso sui due candidati alle primarie Pd perché l’adesione di Tranchida alla soluzione Toscano non ha mai impegnato il Movimento. Dopo il brindisi per le festività natalizie e per il Nuovo Anno, i “tranchidiani” dovranno mettersi al lavoro per indicare la rotta che seguiranno per l’appuntamento elettorale della prossima primavera.

 

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