Il dato definitivo delle Comunali di Alcamo conferma la vittoria di Domenico Surdi con 10.189 voti pari al 42,39%. Si tratta di una vittoria al primo turno. Massimo Cassarà ha invece ottenuto 8.546 voti, che lo fermano al 35,56%. Più indietro la candidata Giusy Bosco con 3.664 voti (15,24%). Chiude il candidato di Fratelli d’Italia Alessandro Fundarò con 1.637 voti che rappresentano il 6,81%. L’affluenza alle urne è stata del 62,04% con un calo del 10,25% rispetto alle Comunali del 2016. Il dato definitivo riguarda anche le liste a sostegno dei quattro candidati a sindaco.
Coalizione Surdi: Abc 1.943 voti (8,52%); Avanti con Surdi 2.717 voti (11,91%), Movimento Cinque Stelle 2.253 voti (9,88%). Il dato complessivo delle tre liste è di 6.913 voti (31,47%). Dato che fa emergere una differenza con Surdi di 3.276 voti. Il sindaco uscente e riconfermato è stato premiato con un forte voto disgiunto e con un voto che è ricaduto esclusivamente sulla sua persona. Si tratta di un significativo attestato di fiducia. Ha potuto contare sul sostegno di tre ex grillini, l’europarlamentare Ignazio Corrao, dell’onorevole Antonio Lombardo e della deputata regionale Valentina Palmeri, ma anche della sinistra di Articolo Uno e del Psi.
Coalizione Cassarà: Noi con l’Italia-Cantiere Popolare 600 voti (2,63%), Siamo Alcamo 1.091 voti (4,78%), VIA 959 voti (4,21%), Alba 1.211 voti (5,31%), Movimento Nuova Autonomia 1.617 voti (7,09%), Con Alcamo nel Cuore 415 voti (1,95%), Lega 1.361 voti (5,97%), Forza Italia 1.628 voti (7,14%). La coalizione raggiunge complessivamente quota 8.912 voti raggiungendo il 40,57%. Le liste superano dunque il loro candidato di 366 voti. Ma ben quattro rimangono fuori dalla ripartizione dei seggi perché non hanno superato la soglia di sbarramento del 5%. Tra le esclusioni più pesanti quella dell’ex consigliere comunale Giacomo Sucameli che con Siamo Alcamo ha soltanto sfiorato il 5%. Fuori gioco anche VIA, Noi-Cantiere Popolare e Con Alcamo nel cuore.
Coalizione Bosco: Partito Democratico 1.239 voti (5,43%), Udc 2.788 voti (12,22%), Centrali per la Sicilia 1.552 voti (6,81%). La coalizione raccoglie complessivamente 5.579 voti che rappresentano il 25,40%. Significativa la differenza tra la candidata e le sue liste. Ci sono di mezzo 1.915 voti che ridimensionato fortemente la proposta Bosco ed indirizzano una buona parte dei voti che mancano all’appello verso il riconfermato Surdi. I numeri dicono anche che l’Udc è il primo partito di Alcamo che migliora il dato del 2016 pur con meno elettori. Cinque anni fa il partito dell’assessore regionale alle Attività Produttive Mimmo Turano ottenne 2.364 voti. Si salva il Pd che riesce a superare il 5% di poco. I democratici, nel 2016, si erano difesi con 2.904 voti rispetto alla valanga pentastellata. Hanno perso per strada 1.665 voti. Un dato elettorale che chiamerà il gruppo dirigente dem ad una riflessione sull’esito del voto. Centrali per la Sicilia, lista di riferimento dell’ex sindaco Giacomo Scala, si è difesa bene. La lista era stata esclusa dalla commissione elettorale, esclusione che era stata confermata dal Tar di Palermo, ma poi cancellata dal Consiglio di Giustizia Amministrativa. Passaggi tecnico-giuridici che hanno ridotto di molto il tempo a disposizione dei suoi candidati per poter affrontare la campagna elettorale.
Coalizione Fundarò: più di una coalizione si tratta dalla scelta di Fratelli d’Italia di volersi misurare con una candidatura autonoma, quella del coordinatore cittadino Fundarò e con la lista di partito che ha ottenuto 1.402 voti pari al 6,15%. Voti sufficienti per avere una presenza in consiglio comunale.
Il nuovo consiglio comunale: la coalizione Surdi potrà contare su 9 consiglieri (3 seggi al Movimento Cinque Stelle, 4 seggi per Avanti con Surdi e 2 seggi per Abc). Il sindaco ha stravinto le elezioni ma non ha una maggioranza in consiglio comunale. Alla coalizione Cassarà andranno 7 seggi, compreso quello per lo stesso candidato sindaco, come miglior perdente. La distribuzione dei seggi dovrebbe essere la seguente: Forza Italia 2 consiglieri, Movimento Nuova Autonomia 2 seggi, un seggio ciascuno per Lega e Alba. Sette seggi anche per la coalizione Bosco: 4 per l’Udc, 2 per Centrali per la Sicilia ed uno soltanto per il Pd. Un seggio anche per Fratelli d’Italia con il candidato sindaco Fundarò. La maggioranza in consiglio si raggiunge a quota 13.