L’ULTIMO SALUTO A NATALE POMA. UN CENTRO STUDI E L’INTITOLAZIONE DI UNA VIA PER RICORDARLO?

4 Settembre 2021

Natale Poma ha ricevuto l’ultimo saluto dai suoi familiari, dai suoi amici e da una comunità interna che lo sta ricordando con affetto e con stima. L’ingegnere è stato un politico attento e serio, preoccupato di dare uno sviluppo concreto e duraturo al territorio. Il riconoscimento della sua azione è stata ed è unanime. Il suo progetto, il Comune di Regalbesi, alla luce degli ultimi eventi politici ed amministrativi che hanno portato alla nascita di quello di Misiliscemi, assume ancora di più e meglio il contenuto di una iniziativa che avrebbe meritato maggior fortuna. Forse anche con qualche “titolo” in più di chi è riuscito, legittimamente a raggiungere la meta. Il suo “Regalbesi” sarebbe stato un Comune di territorio perché intendeva coinvolgere tre aree: Trapani, Erice e Paceco. Poma non si è schierato soltanto per Regalbesi. Ha deciso di stare anche dalla parte dei più deboli con il suo impegno politico. La sua anima socialista ha avuto confini ampi e la lista che lo ha eletto in consiglio provinciale nel 1994 non poteva essere più chiara rispetto alle sue dinamiche politiche. Era la lista dei Progressisti. Il suo campo d’azione è stato il consiglio comunale di Paceco, per nome e per conto del Psi. Ricordo, memoria e rispetto che lo stanno accompagnando, dopo la sua morte, potrebbero essere il punto di riferimento per rendere l’ultimo saluto anche un valore aggiunto. Aveva tanti amici. Tocca ora a loro. La casa comune per ricordarlo? Un Centri Studi per parlare di territorio e per costruire un nuovo territorio. Un Centro Studi in suo onore. Tocca a loro attivare le procedure, quando sarà possibile e nel rispetto delle norme in materia, presentare una proposta d’intitolazione di una strada all’ingegnere di “Regalbesi”. Per il momento e come ideale viatico per onorarne la memoria il discorso funebre di Nino Fazio che l’ha voluto ricordare in nome di un’intera comunità e di tanti amici: “Carissimo amico Natale, amico mio, amico di tutti. Oggi mi tocca salutarti a nome di tutti gli amici di Regalbesi. Di quel sogno iniziato nell’estate del 1986. Un sogno di cui sei stato l’anima, l’ispiratore, l’instancabile trascinatore. In questo sogno hai trasfuso i tuoi ideali politici (quelli con la P maiuscola) e sociali, divenendo messaggero e ambasciatore dell’ambizione di un intero territorio e della sua voglia di riscatto, di crescere, di autodeterminarsi. Ti abbiamo seguito, orgogliosamente, allora come ora. Quante battaglie al tuo fianco! Dove eri sempre in prima fila, ideatore e promotore. Siamo fieri di averle combattute, scrivendo una delle più belle pagine nella storia di queste piccole frazioni. Ci hai resi protagonisti di un “progetto”, così come da ingegnere amavi chiamarlo. E sebbene non siamo riusciti a coronare il sogno del Comune di Regalbesi, grazie a te, siamo riusciti a creare una più consapevole coscienza civica. Quarant’anni fa l’istruzione superiore e universitaria non era per tutti. Tu, ritenendoti tra i fortunati, affermavi che bisognava metterla a disposizione degli altri. Lo sentivi come un dovere. Questo senso del dovere è sempre stato dietro ogni tuo impegno. Anche quello di consigliere comunale, provinciale e di assessore, dove hai sempre speso le tue energie e le tue risorse fisiche, mentali e spesso anche quelle economiche rimettendoci del tuo. Ci hai sempre degnamente rappresentanti, parlavi a nome di tutti. Onnipresente. Eri e sei il nostro Presidente. Oggi mi sento a disagio a parlare io, stento a trattenere la commozione ma sono orgoglioso di dirti Grazie. Non dimenticheremo mai questa bella ed entusiasmante esperienza e soprattutto non ti dimenticheremo. Il tuo nome resterà scolpito nelle nostre menti, nel nostro cuore, nella nostra anima. Grazie. Ciao Presidente, ciao Natale”.

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