Fermate il “mostro”. Perché di “mostro” si tratta. Per dimensione. Per progetto e per utilità. Sarà pure un impianto eolico. Sarà pure in linea con il rilancio ecologico e con il piano europeo di rilancio per superare la pandemia, ma l’impianto della “Renexia spa”, al momento, non è convincente. E difficilmente lo sarà in seguito. C’è però tempo per riflettere. Per far riflettere il governo nazionale in tutte le sue articolazioni, tutte le autorità che devono leggere le carte ed autorizzare la realizzazione del progetto. Il Pd di Trapani dice no. Di fermare la richiesta della concessione marittima. I democratici hanno studiato la “pratica”. E sono arrivati ad una conclusione: la centrale eolica offshore nello Stretto di Sicilia non s’ha da fare. Non per partito preso. Ma perché non c’è partito, anzi partita, tra costi e benefici. Un gigante di 190 torri eoliche, con fondazione galleggiante, ancorata al fondale. Un gigante a 16 miglia ad ovest dell’isola di Marettimo. Un gigante che riuscirebbe a raggiungere il banco Skerki nel centro del Canale di Sicilia. Una superficie d’acqua di 2.000 chilometri quadrati. Un dato: la provincia di Trapani, per intero, è circa 2.470 chilometri quadrati. Il Pd cittadino ha letto le carte, che parlano chiaro: l’energia prodotta verrebbe trasferita in Campania. Il progetto prevede anche un cavidotto marino di 200 chilometri. Un gigante, o meglio, un “mostro” per dimensione, che finirebbe per penalizzare il porto di Trapani. I democratici spiegano: “Perché il porto si candida a rappresentare una porta d’ingresso per l’Europa, proprio al centro del mare che deve servire per unire i popoli del Mediterraneo. Il passo che si compirebbe sarebbe irreversibile per almeno 30 anni”. Progetto che avrebbe ricadute negative sulle attività di pesca e che porterebbe a modificare le rotte del traffico in un’area strategica del Mediterraneo. Su un punto tornano poi a riflettere i dem: “Viene chiaramente esposto che l’energia non è destinata al territorio siciliano e, tantomeno, all’arcipelago delle Egadi dove, a tutt’oggi, l’energia non viene da fonti riciclabili, bensì da fonti fossili, tantomeno sono previste e prevedibili agevolazioni e facilitazioni per i cittadini”. Il Pd sottolinea che non sono previste neanche compensazioni. Un progetto sostanzialmente a perdere per un territorio che è in crisi e per un’area che punta ad un modello di sviluppo – turistico e naturalistico – che finirebbe per essere penalizzato. Sta nelle cose. I democratici invitano il governo a prendersi un po’ più di tempo prima di autorizzare la realizzazione del “mostro”. Perché su un punto non hanno dubbi. “Il territorio – ha sottolineato il segretario Andrea Rallo – non è stato coinvolto”.
TRAPANI, IL PD DICE NO ALL’IMPIANTO EOLICO OFFSHORE. RALLO: “ENERGIA PULITA SI’, MA SENZA FORZATURE”
27 Febbraio 2021
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