Il nuovo Comune di Misiliscemi è in otto articoli approvati dall’Ars ed ha ottenuto il via libera dell’Aula – 21 favorevoli e 13 contrari – dopo la richiesta di voto segreto. Richiesta che ha esito positivo. “Non capisco il perché di questa richiesta – ha detto il presidente Gianfranco Miccichè – ma ne prendo atto e verifico se viene appoggiata”. E la richiesta è stata appoggiata. E’ stato lo stesso Miccichè a chiudere il dibattito sulla legge. “Non mi preoccuperei – ha sottolineato – di altri disegni di legge e non porrei limiti come nel caso dell’emendamento di Attiva Sicilia che discuteremo con un altro disegno di legge”. L’altro disegno di legge è quello che sta per prendere la via dell’Aula e che, in controtendenza rispetto al voto di stasera, punta alla soglia dei 10.000 abitanti per poter chiedere l’istituzione di un nuovo Comune. Con questa “soglia di sbarramento” il Comune di Misiliscemi sarebbe fuori dai giochi perché raggiungerà, quando sarà realmente operativo ed a regime, poco meno di 9.000 abitanti. Miccichè, prima del voto segreto, ha voluto aggiungere “che è meglio valutare caso per caso ed in funzione delle realtà territoriali. Si presentano casi dove la divisione è naturale, ed altri in cui è invece naturale l’accorpamento. Non ne farei una questione di abitanti. Le richieste che arrivano dai territori dicono però una cosa, che il decentramento è fallito. Non ci trovo nulla di scandaloso nelle richieste che possono arrivate da diversi territori”. Tra i favorevole e contrari si è posizionato il Movimento Cinque Stelle che, nel dibattito sulle dichiarazioni di voto, ha annunciato la sua astensione. “”Come Movimento – ha dichiarato la deputata Gianina Ciancio – abbiamo sempre avuto un grande rispetto per il risultato referendario, ma non possiamo non sottolineare che l’istituzione del Comune di Misiliscemi resti una scelta anacronistica, in un mondo che va verso l’accorpamento e l’efficientamento dei servizi, e che apre un percorso tutto in salita e pieno di grossi punti interrogativi per il nuovo ente”. Ulteriori elementi di preoccupazione sono stati espressi dal pentastellato Stefano Zito: “Mi chiedo se siano state previste misure compensative per il Comune di Trapani? Nel nuovo Comune rientra l’aeroporto di Birgi. Mi chiedo come finirà dal punto di vista finanziario. Penso ad esempio al problema delle seconde case, per fare un esempio”. Il grillino Antonino De Luca ha rimarcato quella che ha definito “una incongruenza, tra quello che stiamo votando stasera ed il nuovo testo enti locali che arriverà a breve in Aula e che prevede una norma, che condivido, e che prevede il divieto della formazione di nuovi Comuni al di sotto dei 10.000 abitanti”. Sulla stessa lunghezza d’onda la grillina Angela Foti che ha ribadito la necessità di unire e di accorpare e non di dividere i territori ed ha anche sottolineato che le politiche finanziarie della Regione e dello Stato puntano e punteranno sempre di più a valorizzare i percorsi unitari degli enti locali. Un no secco al Comune di Misiliscemi è arrivato dall’onorevole del Pd Antonello Cracolici: “Senza nulla togliere ai processi di partecipazione democratica ed in questo caso al referendum con il doppio quorum che ha avviato il percorso che ci vede oggi impegnati nell’esame di questo disegno di legge, faccio presente che la decisione attiene al Parlamento siciliano. Votando a favore di questo nuovo Comune c’è il rischio di aprire la strada a tante altre piccole richieste che rimandano ad una frammentazione dei territori che sarà difficile governare. Io, da parlamentare, non intendo assumersi questa responsabilità. Lo avevo detto in Commissione e confermo il mio no”. Il presidente della prima Commissione e relatore della legge Stefano Pellegrino ha ripercorso in breve la tappa referendaria e per consolidare il sì al nuovo Comune ha anche fatto cenno ad un voto del consiglio comunale di Trapani del 2015 “che non ha avuto nulla in contrario”. La bandiera del sì al Comune di Misiliscemi è stata issata dall’onorevole Eleonora Lo Curto. Ha definito “un sì convinto”, il suo e quello dell’Udc. “Basta andarci a Misiliscemi – ha detto – per comprendere perché hanno fatto questa scelta. E’ un territorio senza servizi”. In una nota stampa la parlamentare marsalese ha rimarcato: “È stato un percorso lungo che però ha fatto giustizia dell’autodeterminazione dei cittadini di questa porzione di territorio, a ridosso dei comuni di Trapani, Marsala e Paceco, che finalmente vedono riconosciute le ragioni per le quali si sono battuti al fine di ottenere la propria autonomia da Trapani. Se questi cittadini si sono spinti a tanto è perché da sempre si sono sentiti marginali ed estranei all’amministrazione cittadina”.
COMUNE DI MISILISCEMI, IL DIBATTITO ALL’ARS ED IL VOTO SEGRETO
4 Febbraio 2021
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