TRAPANI, FAZIO LASCIA IL BALLOTTAGGIO: “MI FERMO QUI”. DIMISSIONI ANCHE DA PARLAMENTARE REGIONALE

13 Giugno 2017

“Ho assunto la decisione irrevocabile di abbandonare la competizione e di rinunciare, al contempo, ad ogni impegno e carica politica”. Si tira fuori dal ballottaggio, si dimette dalla carica di deputato regionale e non accetterebbe il seggio da candidato sindaco perdente. Fuori da tutto, dunque. In una affollata conferenza stampa, nel suo comitato elettorale di via Virgilio, ha messo le cose in chiaro leggendo una nota di poco più di due cartelle. “Voglio evitare – ha sottolineato – di poter essere causa diretta od indiretta di pregiudizio all’immagine della città ed alla efficacia della futura azione amministrativa e voglio sottopormi al giudizio che mi attende da semplice cittadino per vedere riconosciuta nelle aule di giustizia la mia integrità e la mia correttezza, verità che nell’intimo della mia coscienza già conosco”. Alla domanda perché ora e non prima, Fazio risponde così: “Dalle accuse posso difendermi, ma dal fango no. La mia è stata una scelta ponderata, frutto di un travaglio interno”. Sentimenti contrastanti in Fazio che hanno poi portato a questa decisione. Da un lato la campagna elettorale dopo “la terribile esperienza del carcere”, l’entusiasmo della gente e l’esito del voto. “Dalla stessa prova – ha aggiunto – sono uscito umanamente devastato, a causa del processo sommario a cui mi ha sottoposto certa stampa che, linciandomi quotidianamente ed ininterrottamente, mi ha presentato come colpevole di nefandi reati e colpevole, soprattutto, di avere oltraggiato la mia città per non avere ritirato immediatamente la mia candidatura dopo avere appreso di essere indagato. La fiducia di cui in così tanti mi avete onorato, dandomi credito soltanto sulla mia parola ed a dispetto dei mediatici costrutti accusatori, se mi rafforza, per un verso, nella voglia di lottare per vedere riconosciuta la mia correttezza ed onestà mi impone, per altro verso, di riconsiderare, per tutelare la città, la scelta iniziale di continuare il mio impegno politico”. Mimmo Fazio si ferma dunque al ballottaggio. Le Comunali 2017 erano iniziate male, richiesta di obbligo di dimora a Trapani per il senatore Antonio D’Alì, da parte della DDA di Palermo, ed arresto dello stesso Fazio, coinvolto nell’operazione “Mare Monstrum”. Polemiche roventi, D’Alì che sospende la campagna elettorale per poi riprenderla in nome del progetto della Grande Città. Fazio ai domiciliari a difendersi dalle accuse della Procura di Palermo che ritiene sia un corrotto e di essersi fatto corrompere dall’armatore Ettore Morace. L’ex sindaco – dopo il trasferimento dell’inchiesta a Trapani – torna libero e riprende la sua campagna elettorale. Si vota ed ottiene un’affermazione che non erano tanti a concedergli nelle indiscrezioni pre-voto. I trapanesi si affidano a lui con oltre 10.500 voti. Altri 3.000 ed avrebbe vinto al primo turno. Gli stessi elettori trapanesi decidono che al ballottaggio deve andarci Pietro Savona con circa 8.700 voti: 32% contro 27%. Ad urne ancora “calde” arriva la notizia che la Procura della Repubblica ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame perché vuole che Fazio torni ai domiciliari, ritiene che possa ancora inquinare le prove. La prima reazione dell’ex sindaco è diretta ed alla Fazio. Annuncia di andare avanti e che l’eventuale accoglimento della richiesta della Procura di Trapani verrebbe impugnato. Una dichiarazione per mettere a tacere le voci su un possibile provvedimento restrittivo durante la campagna elettorale per il ballottaggio, fissato per il 25 giugno. Il secondo turno si terrà comunque, ma chiaramente condizionato dalla decisione di Fazio, che avrebbe potuto anche formalizzare la sua rinuncia, aprendo la strada agli altri candidati. Entro giovedì avrebbe potuto presentare la rinuncia formale. Ed entro venerdì i potenziali subentranti avrebbero potuto produrre istanza alla segreteria del Comune per dare la loro disponibilità a subentrare. Fuori dal ballottaggio sono rimasti il senatore Antonio D’Alì (23,46%), Marcello Maltese (16,77%) e Giuseppe Marascia (1,70%). Ma Fazio non intende presentare una formale rinuncia e di conseguenza il ballottaggio, nella forma, più che nella sostanza rimane tra lui che ha deciso di fare un passo indietro e Savona che si trova catapultato verso Palazzo D’Alì, portandosi con sè anche il premio di maggioranza che gli consentirebbe di avere un’ampia coalizione al suo fianco in consiglio comunale. “Non intendo presentare la rinuncia formale – ha dichiarato – perché non intendo dare spazio a chi è stato bocciato dall’elettorato”.  I trapanesi sono dunque di fronte a due scelte: se votano Fazio sanno che si va a nuove elezioni perché l’ex sindaco presenterebbe le sue dimissioni dopo la eventuale elezione. Se votano Savona ci sarà l’elezione del candidato sindaco del Pd.

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