TRAPANI CALCIO, RISCHIO RADIAZIONE. LE RESPONSABILITA’ DI PETRONI E PELLINO

1 Ottobre 2020

Il Trapani Calcio si avvia ad una lenta agonia che si concluderà domenica a Catanzaro. Fabio Petroni e Gianluca Pellino hanno la responsabilità di quel che sta per accadere: la radiazione del Trapani. I due, con i loro errori, con le loro scelte, con una serie di passaggi e di trattative fuori controllo, stanno consumando quella che si presenta, sempre di più come una tragedia sportiva. La partita di Catanzaro potrebbe essere l’ultimo atto. Se i granata non si presentano e non giocano il Trapani sarà cancellato. Ed andare a Catanzaro è e rimane un problema soltanto di Gianluca Pellino. Ha detto di essere il proprietario del Trapani. Bene, abbia la forza e la capacità di portare la squadra in terra calabra. Non può certo scaricare le sue esclusive responsabilità sulla città o sul Comitato che ha tentato in tutti i modi di salvare quel che non sembra salvabile. Se il Trapani muore ed è al momento agonizzante la colpa ricade su Pellino e su Petroni. Sono loro, con le condotte che hanno tenuto in questi giorni, a non avere consentito una soluzione positiva. E’ bene dirlo con chiarezza ed a scanso di equivoci. Il Comitato c’è stato e c’è ed ha fatto tutto quel che c’era da fare. Petroni non ha mai invece presentato le carte le liberatorie utili per evitare che una nuova proprietà finisse affossata da debiti e da questioni di qualsiasi genere che spesso non sono mai state chiarite. Pellino ha finora dimostrato di non sapere cosa ha comprato e come si gestisce una società di calcio. Il Comitato c’è stato. E c’erano gli imprenditori trapanesi pronti ad investire. E c’erano gli sponsor per dare una mano. Ed ancora. Il Comitato “C’è chi il Trapani lo ama” non doveva acquistare alcuna quota, per essere chiari. Aveva il compito di trovare un’intesa che Pellino e Petroni hanno reso impossibile. Perché, in particolare, Petroni, ha cambiato le carte in tavola più di una volta, ci sono le trattative a confermarlo. C’è stato un tentativo di scaricare sul Comitato gli errori che avrebbero determinato lo stallo sull’accordo. Nel frattempo il Trapani ha preso punti di penalizzazioni, deferimenti, facendo inoltre una figura barbina per non essere sceso in campo nella prima di campionato in casa con la Casertana. Pellino, se ci riesce, vada a Catanzaro con una squadra in grado di entrare in campo e non cerchi l’aiuto di nessuno, perché nessuno gli ha chiesto di prendere il Trapani. E’ una pagina drammatica della gloriosa storia di una società ed è una pagina drammatica anche per la città. La società è schiacciata dai debiti. Con istanze di fallimento sul collo. Se fine sarà e fine molto probabilmente sarà, ha due “carnefici”: Petroni e Pellino. Ed anche quei pochi trapanesi che hanno dato seguito ai due, assumendo il ruolo di ascari.

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