ERICE, NON PASSANO I MOTIVI D’URGENZA SULLA FUNIVIA. NON C’E’ PIU’ LA MAGGIORANZA

8 Luglio 2020

I motivi d’urgenza dell’atto d’indirizzo dell’amministrazione Toscano non passano in aula e la riapertura della funivia rimane al palo. Il voto finale, 7 favorevoli e 7 astenuti, non ha permesso all’aula di andare avanti nei suoi lavori perché erano necessari almeno 9 voti a favore. Il dibattito sui motivi d’urgenza si è sviluppato in parallelo alla questione pregiudiziale posta dalla consigliera Simona Mannina che ha posto il problema del plenum consiliare. La morte del consigliere Nicola Augugliaro e la mancanza dei tempi per avviare la surroga con il primo dei non eletti Santino Alastra ha messo in evidenza il rischio di annullabilità dell’atto se votato senza il plenum consiliare. L’iter di surroga è stato avviato immediatamente ma non si è ancora concluso. La presidenza ha comunque convocato il consiglio ponendo i motivi d’urgenza perché l’atto d’indirizzo in questione dà un sostanziale via libera al contributo straordinario previsto dal Comune, con un limite massimo di 180 mila euro per la riapertura della funivia per 2 mesi. Contributo definito in via preventiva e legato al reale andamento dell’attività dell’impianto e quindi inversamente proporzionale – se utilizzato – alle entrate della società che, in un primo momento, su decisione dei due soci, Comune di Erice ed ex Provincia, aveva scelto la data del primo luglio come avvio della ripartenza. Data che non è stata rispettata per motivi tecnici e che rimane ancora da definire dopo il voto dell’aula. Ad astenersi al momento dei voto sono stati i consiglieri Manuguerra, Mannina, Barracco, Strongone, Vassallo, Miceli ed Angileri. A favore hanno invece votato i consiglieri Cavarretta, Simonte, Daidone, Agliastro, il presidente Luigi Nacci, Di Marco e Consentino. Assente il consigliere Simone Vassallo per motivi di lavoro. Ma anche il suo voto come consigliere di maggioranza non sarebbe stato utile per far passare l’atto d’indirizzo che avrebbe avuto bisogno di almeno 9 voti. E’ sempre più evidente che l’aula è divisa in due, con maggioranza ed opposizione che si fronteggiano quasi con la stessa forza. Diventa così determinante per mantenere comunque una maggioranza seppure risicata la scelta di campo che farà il primo dei non eletti, Alastra.

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