LE “API” NELLA POLITICA SICILIANA. NASCE IL PARTITO DEL NUOVO AUTONOMISMO

17 Febbraio 2020

I sicilianisti della cinque C: coerenti, competenti, convincenti, chiari e coraggiosi. Si presentano così gli autonomisti di Unità Siciliana-Le Api. Due giorni di congresso fondativo a Palermo – sabato e domenica – un programma da presentare all’Isola ed un organigramma per gestire i primi passi del movimento-partito. “Il programma – ha sottolineato Salvo Fleres, uno dei fondatori – non è lungo, non nasconde dietro mille articoli l’interesse ad utilizzare la Sicilia come mero spazio politico: A certi frettolosi opportunisti fuori e dentro la Sicilia diciamo che, quando governeremo noi, la politica agricola dell’Ars e del Governo regionale sarà quella degli agricoltori, degli artigiani, dei commercianti e la stessa cosa accadrà per i giovani, per i disabili e per tutte le altre categorie che si esprimeranno attraverso le consulte, che detteranno la linea politica in maniera vincolante”. Fleres è uno dei due portavoce di Unità Sicilia, l’altro è il leader storico dei “Forconi” Mariano Ferro. “Siamo qui, ed è solo uno dei nostri obiettivi – ha aggiunto Fleres -, per far funzionare le istituzioni attraverso uffici che firmano, non attraverso burocrati che fermano e poi allungano la mano, in cui ciascuno, essendo a conoscenza della legge, la rispetta. Il nostro motto sarà apri in una settimana, assumi in un giorno, costruisci in un mese, senza file agli sportelli, senza attese e senza favori: solo diritti!”. Le Api hanno un presidente. Si tratta di Andrea Piraino, la funzione di segretario è stata invece affidata a Felice Coppolino. Unità Siciliana ha un Consiglio Nazionale. Il congresso ha affidato la sua presidenza a Salvatore Grillo. Ad Erasmo Vecchio è stata invece affidata la presidenza del Comitato dei Garanti. Oltre alle cinque C le Api hanno anche tre parole d’ordine: responsabilità, risorse ed infrastrutture. Nei prossimi giorni saranno definiti gli organigrammi territoriali. Il congresso è stato aperto dagli interventi di due giovani liceali, Ludovica e Samuele, che hanno voluto lanciare il loro messaggio di speranza e di prospettiva: “I politici siano uomini sinceri. Che abbiano dei sogni e siano capaci di realizzarli, che non si chiudano nei quartieri migliori delle città, ma vedano come si vive altrove e ci permettano di vivere e lavorare qui, perché trasferirsi sia una scelta e non un obbligo”.

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