“Considerata e trattata come pecora da macello, essa ora è nelle mani di Dio, nessun tormento la toccherà più; la sua morte può essere ritenuta una sciagura, la sua partenza da questo mondo una rovina, ma essa è finalmente nella pace, verso la quale l’accompagna la nostra affettuosa preghiera di suffragio, che invoca anche il conforto della fede per il figlio e i parenti tutti, provati da un dolore tanto grande”. Sono le parole del Vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero nell’omelia per i funerali di Rosalia Garofalo, la donna uccisa dal marito Vincenzo Frasillo, dopo tre giorni di violenze in casa. L’uomo si trova in carcere con pesanti indizi a suo carico. La moglie è stata trovata morta nella sua abitazione lo scorso 30 gennaio. “Per quanto abbiamo appreso dalle cronache – ha aggiunto il Vescovo – essa è stata vittima di una allucinante fissazione che la riteneva colpevole di infedeltà. Sottoposta a indicibili tormenti e a torture massacranti, sola e senza possibilità di difendersi, è stata vittima di terribili e prolungate sevizie che hanno reso lenta e interminabile la sua agonia”. Ed ancora: “Non oso neanche immaginare l’abisso di sofferenze patite nel corpo e nell’anima, associato all’impotenza di fronte alle brutalità del marito; mi sembrerebbe di violare quel riserbo che la portò a ritirare le denunzie presentate a difesa delle pregresse violenze subìte”. Il Comune ha proclamato, per oggi, il lutto cittadino.
MAZARA, FUNERALI DI ROSALIA GAROFALO. MOGAVERO: “TRATTATA COME UNA PECORA DA MACELLO”
5 Febbraio 2020
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