Mosse e contromosse consiliari hanno già un riferimento, un appuntamento politico: settembre 2019, quando, così come previsto nell’accordo di maggioranza, il sindaco Giacomo Trapani dovrà procedere al rimpasto di giunta politico. Dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – essere il momento di liste, movimenti e partiti. Tranchida ha una postazione in giunta ancora libera ed un solo assessore politico, Enzo Abbruscato, che è anche consigliere e leader di “Trapani con Coerenza”. Gli altri assessori sono “tecnici”: Andreana Patti, Rosalia D’Alì, Ninni Romano. In teoria ci sarebbero quattro assessorati da mettere in discussione per fare spazio alla politica. Nei fatti ce n’è uno soltanto forse due. Tranchida non può mettere fuori gioco Romano che sta seguendo l’avvio del primo vero atto politico-amministrativo targato Tranchida, la raccolta differenziata dei rifiuti ed anche perché Romano è un uomo d’ordine, un fedelissimo pronto a sacrificarsi. L’assessore Patti è stata nominata per portare a Palazzo D’Alì finanziamenti europei ed è un lavoro di medio e lungo termine. Potrebbe andare via soltanto per una candidatura a sindaco di Marsala, ma il voto è previsto per il 2020. L’assessore D’Alì viaggia con il vento in poppa. E’ arrivata dopo gli altri colleghi di giunta ma si è già guadagnata la fiducia del primo cittadino. E non certo a parole ma con i fatti e soprattutto con la nomina strategica a presidente del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale. Le indiscrezioni che la riguardano portano lontano, fino ad una possibile candidatura a sindaco della città se Tranchida dovesse fermarsi al primo mandato per ritentare la corsa all’Ars. Difficile dunque mettere in discussione una giunta che sta lavorando pancia a terra, ma i gruppi di maggioranza chiederanno di avere la loro parte così com’è stato concordato. Da qui mosse e contromosse. Tranchida potrebbe avere la necessità di sfoltire la sua maggioranza. Può permetterselo perché i numeri sono abbondantemente dalla sua parte. Ecco che la reazione offesa della consigliera Anna Lisa Bianco, che ha deciso di lasciare la coalizione e di dichiararsi indipendente, dopo le dichiarazioni del sindaco su suo padre Giuseppe – conferenza stampa sul caso Catalano e sulle vicende ericine – finirebbe per essere utile nell’azione di sfoltimento. La consigliera Bianco esce di scena ma con la sua scelta indebolisce anche il suo ex gruppo di appartenenza, “Trapani con Coerenza”, che perde la possibilità di essere autonomo e deve accomodarsi nel calderone del “misto”, dove c’è tutto ed il suo contrario. Ecco che l’adesione tecnica dei consiglieri Alberto Mazzeo e Anna Garuccio ad “Amo Trapani”, gruppo del presidente del consiglio Peppe Guaiana e del capogruppo Peppe La Porta. Adesione che definisce politicamente – i numeri stanno con il “misto” – il nuovo gruppo di maggioranza relativa in aula. I due ex “Trapani Tua” hanno un gruppo e quindi margini di manovra più ampi, anche per discutere con il loro partito, l’Udc. “Amo Trapani” ha la garanzia di essere comunque un punto di riferimento consiliare perché alla consistenza numerica non corrisponde la stessa consistenza politica. La consigliera Grazia Spada si muove da battitrice libera, il consigliere Peppe Peralta va coinvolto in ogni iniziativa. Nel gruppone “misto” c’è di tutto, consiglieri di maggioranza e di opposizione, perché la consigliera Claudia La Barbera ha staccato la spina al gruppo misto d’opposizione che aveva contribuito a formare con le due grilline Francesca Trapani e Chiara Cavallino. Mosse e contromosse con un effetto immediato e dal sapore squisitamente politico. Ci sono meno gruppi ed una conferenza dei capigruppo – dove si prendono le decisioni sui lavori d’aula e s’indirizza l’attività consiliare – sempre più vicina alle posizioni di Tranchida. L’intera opposizione è nel calderone del “misto” e dovrà fare i conti con quei pezzi di maggioranza che non hanno più la forza consiliare per un gruppo autonomo. Il gruppo ospita Abbruscato (maggioranza), Bianco (indipendente), Cavallino (Movimento Cinquestelle-opposizione), Gaspare Gianformaggio (opposizione), Rocco Greco (maggioranza), La Barbera (Forza Italia-opposizione), Silvio Mangano (opposizione), Trapani (Cinquestelle-opposizione). In sintesi, mosse e contromosse che consolidano la leadership politica di Tranchida e che pongono il consiglio in una posizione più debole rispetto a qualche mese fa.
TRAPANI, TRANCHIDA SU, CONSIGLIO GIU’
16 Febbraio 2019
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