Il carrozzone Eas è in liquidazione da tempo. Ma la Regione, negli ultimi tempi, ha deciso di accelerare la fine dell’ente con una mossa che ha mandato su tutte le furie i Comuni dell’Isola. C’è infatti una legge che “impone” il trasferimento della gestione della rete idrica dell’Eas ai Comuni. Le amministrazioni locali dovrebbero dunque occuparsi della rete, spesso colabrodo, che hanno contestato all’ente, sostiendosi all’Eas ma senza alcuna risorsa per poter intervenire nelle opere di recupero e di ripristino di una condizione accettabile della rete. Finora i Comuni sono intervenuti in via sostitutiva, durante le tante emergenze, presentando poi il conto all’Eas. Il consiglio comunale di Erice ha deciso, nella seduta di stamattina, di dire no all’acquisizione e gestione della rete idrica. Un no fortemente politico perché la procedura è ben altra. La Regione ha infatti inviato un commissario ad acta per seguire l’iter amministrativo. Da qui la seduta d’aula perché la delibera è di competenza consiliare. Il no espresso dai consiglieri non è tuttavia risolutivo perché il commissario si sostituirà all’aula ed approverà la delibera riaprendo il contenzioso con il Comune. L’amministrazione del sindaco Daniela Toscano ha deciso di rivolgersi al Tar di Palermo perché ritiene il commissariamento illegittimo, ma intanto si è pronunciato il consiglio e a breve ci sarà la contromossa del commissario che finirà per affibbiare la rete al Comune. Già altri Comuni della provincia hanno detto no, l’ultimo Salemi, ma anche in questo caso la procedura non ammette deroghe. Il consiglio ericino non ha però mostrato l’unanimità che si è invece registrata in altre assemblee. La maggioranza ha votato contro la decisione della Regione, la minoranza si è astenuta. Da qui la reazione durissima del sindaco Daniela Toscano. In una nota del Comune si legge che il primo cittadino ha preso atto “dell’atteggiamento maturo e prudente espresso nell’occasione dalla maggioranza consiliare” e “delle posizioni precostituite e faziose di una minoranza che ancora una volta ha perso l’occasione per dimostrare opportuna sensibilità nel perseguire il bene comune”. La minoranza in questione è definita dai consiglieri Augugliaro, Mannina, Manuguerra, Strongone e Vassallo, che hanno scelto di astenersi sulla proposta di delibera.