Il disegno di legge sta seguendo la sua trafila, ma il consenso all’abolizione della preferenze di genere è carsico e più consistente di quanto si possa pensare. E se il ddl arriva in Aula con una spinta politica moderata nei toni ma decisa nell’obiettivo l’Ars potrebbe fare quel che il capogruppo dell’Udc Eleonora Lo Curto avversa con tutte le sue forze. La parlamentare marsalese ha fiutato il pericolo ed è uscita allo scoperto: “Nessun passo indietro rispetto alla parità di genere nelle assemblee elettive dei Comuni siciliani, anzi occorre pensare a riformare la legge per l’elezione del Parlamento regionale prevedendo pure la doppia preferenza di genere. Oggi in prima Commissione ho avversato il ddl che vuole la cancellazione di una delle conquiste di cui la Sicilia è stata antesignana nella rappresentanza delle donne nelle istituzioni locali. Prima che l’Ars intervenisse prevedendo il 30% come limite di genere nelle liste provinciali per l’elezione del Parlamento siciliano, a livello nazionale le donne negli organismi elettivi erano solo il 6% ed in Sicilia c’erano solo 3 donne su 90 parlamentari regionali. Oggi con la doppia preferenza di genere per l’elezione dei consigli comunali abbiamo raggiunto il 30%. Qualcuno vuole che la Sicilia assomigli al Burundi in termini di parità di diritti e partecipazione delle donne. Non lo permetteremo”.
ARS, ABOLIZIONE DELLA PREFERENZA DI GENERE. LO CURTO: “NON SIAMO IL BURUNDI”
3 Luglio 2018
Notizie Correlate