Inaugura il suo comitato elettorale – in Via Spalti – e rilancia il progetto politico per il governo della città di Trapani. “La nostra forza – ha dichiarato il candidato sindaco Vito Galluffo – sta nel progetto politico ed amministrativo che proponiamo alla città. Sta nell’assoluta mancanza di un interesse personale da parte mia. Un progetto che voi avete scelto per governare Trapani. La nostra è un’autentica <<Alleanza delle Idee>>. L’abbiamo costruita sulle cose da fare per ridare dignità e coraggio ad un territorio che merita rispetto e soprattutto di avere un futuro”. Galluffo marca più volte il marchio di fabbrica della sua campagna elettorale: “Alleanza d’idee che intende vincere un’altra alleanza di potere, un’armata brancaleone messa al servizio dell’interesese di pochi, di uno soltanto. E’ un’accozzaglia di potere”. Galluffo affonda il colpo: “Il vecchio è tutto da quella parte. Perché è l’idea politica che sta dietro quella candidatura. La sua è una occupazione non un progetto. Deve conquistare Trapani per puntare poi ad altro. Ma Trapani non sarà terra di conquista”. L’avvocato prova a non chiamare mai per nome e cognome Giacomo Tranchida. La sua sfida è un’altra: “La nostra via maestra è il programma. Ed è suo questo che ci misureremo. Con tutti gli altri candidati. Progetti a confronto, non altro. Il nostro sarà un programma snello, dinamico, pronto a seguire l’evoluzione dell’azione amministrativa. Non colpiremo nessuno con effetti speciali. Non scriveremo un libro dei sogni. Non prenderemo in giro i trapanesi con i tavoli di lavoro che vedo da qualche altra parte che altro non sono che riunioni politiche per parlare di potere, di assessori e di sottogoverni”. Galluffo è pronto a porre il Comune al centro del rilancio dell’aeroporto di Birgi: “Disponibili ad entrare nella quota pubblica quando sarà avviata la privatizzazione dello scalo. Nell’immediato confronto con gl operatori del settore per salvare il salvabile per la stagione estiva, sperando che la compagnia aerea che dice di voler puntare su Birgi non fallisca l’obiettivo come è già accaduto”. Una task force per “avere una vera raccolta differenziata in questa città. I rifiuti da peso devono diventare risorsa. Da amministratore di questa città e da assessori ottenni la raccolta notturna della spazzatura. Erano altri tempi ma quel risultato fu il frutto di un confronto con gli uffici. La collaborazione sarà la nostra arma vincente”. Galluffo pensa a 4o giorni come “il tempo necessario per ridare orgoglio e forza al personale comunale che va affiancato e non tenuto sotto pressione come vorrebbe fare qualcuno”. L’avvocato punta “ai piani particolareggiati per il turismo sulla nostra fascia costiera e nelle frazioni che hanno una grande potenzialità turistica ancora inespressa”. Scommette “sull’ambulatorio sociale. A costo zero. Il Comune mette a disposizione i locali, che ci sono, ed un gruppo di medici che hanno già dato la loro disponibilità sarà lì ad assistere i nostri concittadini. Le delegazioni comunali che sono state abbandonate le metteremo a disposizione dell’ASP. So di poter contare sulla collaborazione dei suoi vertici”. Polemica sulle politiche culturali: “Sento parlare di città internazionale della cultura mediterranea. Ma con quale coraggio? Dopo avere distrutto culturalmente Erice, che è morta d’inverno e comatosa d’estate, qualcuno vorrebbe venire qui da noi a darci lezioni di cultura. Aveva tutto per far decollare Erice e non ha fatto nulla. Credibilità zero. Noi apriremo la città ad un progetto culturale articolato che avrà il Luglio Musicale come punto di riferimento, ma che dovrà sfruttare tutte le nostre risorse che sono lì con circuiti culturali che abbiano un progetto ed un programma a rete”. Galluffo ha voluto rimarcare anche le differenze politiche sulla definizione della giunta: “Si stanno scannando per un posto. Noi metteremo a disposizione della città le migliori professionalità che intendono spendersi per la città. Non avremo un Romano per assessore, non se nel senso che arriva da Roma e neanche un Maurotano. Ma professionisti che hanno dimostrato, nella loro attività di essere capaci ed innovativi”. Il colpo finale viaggia sul filo del sarcasmo: “Non diremo mai di voler due-tre anni di carta bianca per mettere in riga il Comune. Perché per quanto riguarda la carta bianca rimandiamo tutto a Totò”.