CONGRESSO UIL, TUMBARELLO: “GIOCO DI SQUADRA PER RILANCIARE IL NOSTRO TERRITORIO”

15 Marzo 2018

Congresso all’insegna della continuità e di una leadership affermata e condivisa da tutte le componenti della Uil. L’assise congressuale entra, oggi, nel suo secondo giorno, che porterà alla conclusione del dibattito ed alla conferma del segretario provinciale uscente Eugenio Tumbarello. Ampio spazio nella sua relazione, che ha aperto, ieri pomeriggio, nella sala conferenze della Camera di Commercio, i lavori congressuali ai temi del lavoro e dell’occupazione: “È sotto gli occhi di tutti che il contratto a tutele crescenti introdotto dal legislatore non ha creato maggiore occupazione stabile, ma ha determinato un complessivo peggioramento delle condizioni di lavoro, essendosi spenta la fiammata di attivazioni di contratti nel momento in cui è terminato l’esonero contributivo nei casi di assunzione. Purtroppo, i dati relativi all’anno appena trascorso attestano un ulteriore forte aumento dei contratti temporanei e una conseguente riduzione dei quelli stabili; e ciò è dovuto principalmente all’elevato costo del lavoro. Per questa ragione noi riteniamo che nei prossimi anni bisognerà stimolare la buona occupazione attraverso incentivi strutturali, che ad oggi sono mancati”. La Uil indica la strada per uscire dalla crisi: “Occorre far ripartire gli investimenti, troppo spesso al palo, con progetti specifici e strutturali, e uno degli elementi determinanti perché ciò avvenga è, appunto, la riduzione del costo del lavoro”. La ripresa c’è stata ma è debole e condizionata. Tumbarello l’ha detto a chiare lettere: “I segnali di ripresa, che si sono registrati al Sud negli ultimi 2 anni, sono il frutto di fattori legati anche alla chiusura dei cicli di programmazione dei fondi comunitari e quindi difficilmente si potranno presentare nel prossimo futuro con le stesse caratteristiche”. Il sindacato dice no alle logiche emergenziali. “La Uil – scrive Tumbarello nella sua relazione – sostiene che, per la crescita e lo sviluppo del Sud, non occorrano politiche speciali, ma proposte economiche concrete di medio periodo valide per tutto il territorio nazionale che prevedano, però al loro interno, una maggiore intensità di risorse da destinare al Sud”. Una sfida ancora da vincere è quella dei rapporti con la pubblica amministrazione: “Occorre affrontare il nodo dell’efficienza e l’efficacia del funzionamento della pubblica amministrazione, ad iniziare dalla capacità di spesa e quindi di assorbimento delle risorse in tempi europei. L’ammodernamento della pubblica amministrazione e gli investimenti per il suo funzionamento devono esser percepiti e concepiti come proprie e vere politiche di sviluppo”. Tumbarello da poi riferimento alla leva fiscale: “Al Sud occorre reintrodurre una politica di fiscalità di vantaggio che colmi il gap produttivo tra le varie aree del Paese. Oggi produrre al Sud beni e servizi ha un costo maggiore, fino al 30% in più, per l’assenza di un adeguato sistema di infrastrutture materiali e immateriali”. Scuola ed Università altri due tasselli di un mosaico economico che va definito con nuovi interventi. Tumbarello traccia una emergenza: “Occorre mettere un freno all’emorragia di risorse umane che rischia di creare un ulteriore depauperamento del Sud dal momento che ben il 72,5% dei giovani che emigrano sono laureati. La scuola pubblica dovrà sempre più svolgere un ruolo sociale e culturale fondamentale che dovrà essere ulteriormente valorizzato. Scuola e Università devono accrescere la qualità della vita dei cittadini e formare coscienze civili”. Tumbarello rivendica il lavoro svolto in questi anni e lo considera un elemento di svolta. “Fare squadra è stato, e continuerà ad essere, prerogativa indispensabile affinchè il nostro operato sia di vera utilità in un momento così delicato e complesso di questa provincia, per il disagio socialee per la mancanza di lavoro che non sembra vedere momenti di soluzione vicini”. Come per l’aeroporto di Birgi o per le infrastrutture che continuano a non avere un profilo progettuale ed il conseguente finanziamento. Il confronto con Sicindustria Trapani è stato nel rispetto dei ruoli ma anche collaborativo, per concertare scelte ed iniziative a sostegno di un territorio che ha grandi potenzialità che continuano però ad essere condizionate dalla mancanza di politiche di crescita. In primo piano anche la collaborazione con le associazioni datoriali per la formazione e per l’alternanza scuola-lavoro. L’Uil scommette sull’unità sindacale. “I colleghi di Cgil e Cisl di Trapani sanno come a noi stia a cuore l’unitarietà della nostra azione sindacale, che realizziamo quasi a regime in questa provincia, unitarietà che ci consente di fare fronte comune a ogni vertenzialità esistente”.

 

 

 

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