FILCAMS CGIL: “LAVORO NERO E SOTTOPAGATO IN PUB, BAR, RISTORANTI E STRUTTURE TURISTICHE”

25 Luglio 2017

E’ l’altra faccia del boom turistico nel territorio trapanese. La crescita del settore che, in questi anni, ha dato una mano fondamentale a creare ricchezza, ha però un risvolto negativo che la Filcams Cgil è tornata a denunciare. E’ un settore che spesso va fuori dalle norme. Anzi, in alcuni casi, si regge sull’assenza di norme. Ecco il quadro che presenta il sindacato e che riguarda i lavoratori impegnati nelle strutture turistiche e commerciali: “Lavorano a ritmi insostenibili, sono vittime di sfruttamento contrattuale ed economico e, troppe volte, sono costretti a sottostare al lavoro in nero. Sono le lavoratrici e i lavoratori, in massima parte under 30, dei bar e dei pub, aperti fino a notte fonda, della ristorazione e delle strutture ricettive”. Si tratta di migliaia di addetti ai lavori che spesso devono considerare un contratto poco più che un optional. Per la Filcams Cgil “tra la movida e coloro che si lamentano del frastuono notturno ci sono proprio loro, i lavoratori <<nascosti>> dietro a un bancone o dentro un Bed and Breakfast. Sono i lavoratori che a fronte di 40 ore di lavoro settimanali e a un massimo di 8 ore di straordinario previste dal contratto dei pubblici esercizi, nella realtà sono costretti a sforare l’orario contrattuale, soprattutto durante il fine settimana”. Il  monitoraggio del sindacato ha un osservatorio speciale. Sono gli stessi lavoratori che si rivolgono alle organizzazioni sindacali per avviare le procedure di dimissione perché non sono nelle condizioni di reggere i ritmi di lavoro e perché le condizioni economiche sono impresentabili. Come sempre, a lavoro sfruttato e sottopagato si affianca il lavoro nero. Perché oltre agli “sfruttati” ci sono anche gli “invisibili”. Rimangono tali perché i controlli sono insufficienti e perché è anche difficile controllare strutture turistiche ed esercizi commerciali che hanno orari impossibili. “Quello del commercio – ha sottolineato il segretario provinciale della Filcams Cgil Anselmo Gandolfo – è un settore particolarmente fragile proprio perché si presta, per le particolari, fasce orarie, a controlli pressoché inesistenti, ma che al contrario richiederebbe, da parte degli organi competenti, molta attenzione per il lavoro sommerso che produce e per ragioni legate alla sicurezza”. Ma i controlli rimangono, tuttavia, l’unico deterrente: “Comprendiamo – ha concluso Gandolfo – le difficoltà dell’Ispettorato del Lavoro, stretto dall’assenza di personale. L’entità del problema impone, però, un intervento delle istituzioni con il coinvolgimento della Prefettura a cui abbiamo già chiesto un incontro per affrontare la questione”.

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