Il ricorso alla Corte d’Appello del gruppo di Forza Italia alla sentenza di primo grado del Tribunale civile di Trapani cha ha dichiarato l’insussistenza della causa d’incompatibilità di Mimmo Fazio alla carica di consigliere comunale ha registrato la reazione durissima dell’ex sindaco: “L’appello proposto dai consiglieri di Forza Italia, Guaiana, Lamia e Peralta, assistiti dall’avvocato Gino Bosco, esplicita, finalmente con nomi e cognomi, semmai ve ne fosse stato bisogno, che quella ordita a mio danno è una trama finalizzata ad estromettermi dal consiglio comunale e, principalmente, a inquinare la competizione elettorale minando il confronto democratico tra le parti. Una assoluta mancanza di riguardo, non nei miei confronti ma, soprattutto, nei confronti dei cittadini e elettori trapanesi”. Fazio va giù duro e dà una precisa motivazione politica a ciò che è accaduto in queste ore e che è accaduto in precedenza: “La pervicacia e l’accanimento con i quali viene perseguita questa strada, non è sicuramente improntata al perseguimento dell’interesse pubblico, bensì ha lo scopo di tentare di mettere le mani nella stanza dei bottoni per potere gestire il potere in autonomia, senza presenze ingombranti. Una strategia, a mio avviso, rivelatrice della estrema debolezza dei miei avversari e della mancanza di argomenti di confronto sul programma e sulle cose concrete da realizzare a Trapani nei prossimi cinque anni”. Quello di Fazio è un crescendo in stile rossiniano che va a finire al senatore di Forza Italia Antonio D’Alì: “La sua improvvisa discesa in campo, a questo punto, credo abbia solo lo scopo di contrastare una mia eventuale vittoria nella corsa verso Palazzo D’Alì, ma non vorrei che, semmai dovesse egli raggiungere il suo obiettivo, si ripetesse lo stesso scenario del 2007, quando dopo poco più di un anno e mezzo lasciò la Presidenza della Provincia Regionale per inseguire i suoi personali interessi politici”.
TRAPANI, LA REPLICA DI FAZIO AL RICORSO FORZISTA E L’AFFONDO CONTRO IL SENATORE D’ALI’
26 Aprile 2017
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