ANCI Sicilia all’attacco contro la legge regionale che fa decadere sindaci e consigli per la mancata approvazione dei bilanci va cancellata. Il messaggio dell’associazione dei Comuni siciliani è quanto mai chiaro. Si va allo scontro: “Faremo una impugnativa dei decreti di decadenza come ANCISicilia anche ad aduvandum (l’espressione si riferisce al soggetto che interviene volontariamente in un processo già iniziato per sostenere le ragioni di una od altra delle parti principali) a quelle dei 7 sindaci decaduti e in contemporanea chiederemo un incontro urgente al presidente dell’Ars invitando tutte le forze politiche, entro il 30 di aprile, a modificare gli articoli che prevedono la costituzionalmente illegittima decadenza di sindaci e consigli con una inammissibile sfiducia con maggioranza diversa da quella ordinariamente prevista per tale istituto. Chiederemo un incontro urgente al Ministro Costa per sollecitare la impugnativa governativa delle norme regionali e un incontro al Commissario dello Stato chiedendo lo scioglimento dell’Ars per ormai persistente e acclarata violazione dello Statuto e della Costituzione”. L’Ars manda a casa i sindaci ed i sindaci vogliono mandare a casa l’Ars. Uno scontro istituzionale senza precedenti che il presidente dell’ANCI Sicilia Leoluca Orlando intende portare avanti in prima fila. Il consiglio regionale dell’associazione di stamattina è stato partecipatissimo. L’ANCI è pronta a tutto: “In mancanza di concrete risposte l’assemblea dei sindaci, presente oggi a Palermo, ha previsto di autoconvocarsi, per il prossimo 26 aprile davanti all’Assemblea Regionale Siciliana”. Durissimo anche il segretario generale dell’ANCI Sicilia Mario Emanuele Alvano: “La Regione siciliana con la stessa mano con cui impedisce di fare i bilanci ai Comuni punisce i sindaci e ci fa tornare alla instabilità della situazione politica e amministrativa pre 1992 quando era il consiglio comunale e non i cittadini ad eleggere il sindaco. L’ANCI Sicilia assicurerà il proprio sostegno ai Comuni che presenteranno ricorso coinvolgendo anche i Comuni non direttamente interessati in una battaglia unitaria contro lo stravolgimento delle scelte democratiche dei cittadini”. Per il vicepresidente dell’ANCI regionale Giulio Tantillo “si tratta di una legge che porta allo scontro fra il consiglio e il sindaco con la sua giunta. Bisogna trovare una strada che eviti la spaccatura fra consiglieri comunali e sindaci”.