ERICE, OSTELLO DELLA GIOVENTU’ E GIARDINO DEGLI AROMI IN COMODATO D’USO AL COMUNE

9 Marzo 2017

La formula è standard: “Il Consorzio non ha in atto le risorse necessarie per garantire il normale funzionamento della struttura, ivi compreso il personale addetto alla gestione dello stesso”. Si legge nei quattro contratti di comodato d’uso tra il Libero Consorzio Comunale di Trapani ed il Comune di Erice. Si tratta di contratti ventennali che riguardano l’Ostello della Gioventù, il Giardino degli Aromi, la Chiesa di Sant’Ippolito e l’antico fondo Raganzili nei pressi dell’attuale Cittadella della Salute. Immobili ed aree di proprietà del Libero Consorzio che saranno consegnate al Comune che potrà gestirli. Il sindaco Giacomo Tranchida ha annunciato una conferenza stampa per domani nei locali di Rigaletta Milo per presenziare alla sottoscrizione dei relativi contratti “per la concessione in comodato non onerosa”. Nella formula standard c’è anche la parte che riguarda le spese. Il Comune si impegna ad assumere “l’onere della manutenzione ordinaria” ed anche “quella straordinaria”, oltre “al pagamento di tutte le spese necessarie per il normale funzionamento dell’immobile, comprese quelle relative al riscaldamento, all’utenza, IMU e TARI, se ed in quanto dovute, e comunque di tutte le tasse sull’immobile ed ai suoi usi, esprimendo in tal modo l’impegno di garantire il recupero urbanistico e la valorizzazione della struttura”. Il Comune s’impegna anche a mantenere la destinazione d’uso degli immobili. Nel contratto di comodato d’uso della Chiesa di Sant’Ippolito si può leggere che “grava un vincolo storico-architettonico”. E’ “una chiesetta campestre del periodo arabo normanno”. Ed ancora: “Ad oggi la costruzione si trova in pessime condizioni manutentive in quanto risulta in parte diroccata ed in stato di abbandono”. Anche l’Ostello della Gioventù a Martogna viene considerato in “pessime condizioni manutentive ed in stato di abbandono”. L’Ostello è vincolato all’utilizzo per il turismo sociale e giovanile così come determinato dalla donazione dell’immobile, che prevede anche di dedicarlo a Giuseppe Amodeo, con l’intestazione che deve essere ben visibile all’esterno dell’edificio “ed in tutti gli atti stampati di qualsiasi genere, relativi alla gestione e all’amministrazione dell’albergo”.

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