REGIONE, L’ASSESSORE PIEROBON? TROPPO BRAVO, MEGLIO CAMBIARLO

24 Febbraio 2021

Quando la politica si fa male con le sue mani e prova in tutti i modi a presentarsi ridicola ed inconsistente. Ed è un danno. Enorme. Perché dà così spazio all’indifferenza, all’ignoranza, al pressappochismo. I fatti. Fino a qualche ora fa, alla Regione, c’era un assessore, Alberto Pierobon, inserito nella casella “tecnici”, ma di area. Area Udc. Pierobon ha fatto bene. Cosa non semplice in un settore come quello dei rifiuti. Ha fatto bene perché ci sono i numeri a confermarlo e perché ci sono le dichiarazioni dei sindaci – di chi sta sul territorio – a ribadirlo con forza. Dal giorno del suo insediamento ha cercato di fare ordine. Si è, ad esempio, occupato, con interesse di una vicenda trapanese, quella della “Trapani Servizi”, riscontrandone le grandi potenzialità e la possibilità di aprirla al confronto con il resto della Sicilia. La raccolta differenziata è andata avanti sull’Isola e l’assessore non si è mai fatto negare. Dunque al servizio del governo e dei cittadini siciliani. Sarà anche di parte ma le dichiarazioni della presidente del gruppo parlamentare dell’Udc Eleonora Lo Curto sono significative e sul solco di ciò che si è detto e si dice sull’ex assessore: “Alberto Pierobon ha svolto un lavoro incessante che ha dato alla Sicilia un Piano dei Rifiuti ed una riforma del settore su cui il Parlamento si dovrà determinare. Il gruppo parlamentare Udc è grato all’ex assessore per l’impegno e la dedizione rivolti alla nostra regione in un settore delicato che aveva trovato al collasso. La sua straordinaria competenza, e certamente anche il suo profilo di tecnico, hanno portato a risultati importanti che tolgono la Sicilia dalla black list delle regioni non in grado di governare il sistema dei rifiuti. La Sicilia può essere soddisfatta dei risultati, ancora da migliorare, sulla crescita della raccolta differenziata. I sindaci, per primi, sono stati coloro che hanno compreso l’ottimo lavoro di Alberto Pierobon, che ha tenuto sempre aperte le porte del suo assessorato alle Amministrazioni locali pesantemente penalizzate, sul piano economico, dalle gestioni precedenti che hanno portato solo debiti ai Comuni e scarsi risultati nel riciclo e nella gestione dei rifiuti. Dopo anni di gestioni opache, durante le quali sono emersi interessi illeciti grazie al lavoro della magistratura, la Sicilia con Pierobon alla guida dell’assessorato all’Energia ha rimesso in carreggiata un settore nel quale non si parlava più di impianti pubblici di smaltimento. L’unanime apprezzamento del lavoro svolto da Pierobon ci inorgoglisce e ci rammarica non poco dover rinunciare alla sua presenza che indubbiamente ha qualificato l’azione del governo Musumeci”. Detto tutto ciò, la politica che fa? Lo sostituisce. Perché ha chiesto di andare via? Per nulla! Perché ritiene di avere concluso il suo lavoro? Dire una cosa del genere parlando di rifiuti è quasi un’idiozia. Nulla di tutto questo. Va sostituito perché Musumeci deve rispettare un minimo equilibrio nella parità di genere e serve dunque un assessore donna. Qualcuno nella sua maggioranza deve occuparsi del problema. E l’Udc con l’assessore tecnico risponde alle esigenze del momento. La forma conta dunque più della sostanza. La credibilità deve lasciare il passo agli equilibri politici.

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