TRAPANI, UNA STRADA O UNA PIAZZA PER RICORDARE L’EX SINDACO CARLO BARBERA. VIA LIBERA DELL’AULA E DEL SINDACO

5 Gennaio 2017

Dopo San Vito Lo Capo, Trapani. Anche il capoluogo ricorderà l’ex sindaco socialista Carlo Barbera intitolandogli una strada o una piazza. L’ha già fatto, lo scorso 29 dicembre, il Comune sanvitese. Lo farà, presto, quello di Trapani, dopo la richiesta unanime del consiglio comunale e la piena condivisione del sindaco Vito Damiano. Nella seduta di ieri mattina il consigliere del Pd EnoAbbruscato ha letto in aula alcune note biografiche dell’ex sindaco. Il dibattito che si è aperto dopo il suo intervento ha registrato le dichiarazioni sul filo della moenroia storica di più di un rappresentante consiliare che ha voluto sottolineare e rimarcare il ruolo politico ed amministrativo svolto da Barbera. C’è chi ha rivendicato e ricordato la comune militanza socialista. E’ toccato per primo al consigliere Vito Mannina: “Con il Psi e nel rispetto della tradizione socialista ha portato avanti battaglie importanti e significative. Se San Vito è il terzo polo turistico della Sicilia lo deve anche a lui. E’ stato Barbera a volere il piano regolatore del professor Cervellati”. Il consigliere ed assessore Francesco Briale ha fatto riferimento ai suoi primi anni d’attività politica: “Quando ho cominciato la mia esperienza politica, avevo 21 anni, c’era Barbera a guidare il Comune di Trapani. Era sempre presente sul territorio. Un esponente politico rispettato e votato”. Anche il presidente Peppe Bianco ha voluto ricordare il compagno di partito nel Psi ed anche l’amministratore “sempre attento all’interesse del territorio”. Ed ancora: “La famiglia Barbera ha dato un contributo importante alla città ed al partito”. C’è poi chi h collegato il suo intervento consiliare ai rapporti familiari. “Mio padre – ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia Guseppe Guaiana – era molto vicino a Carlo Barbera e lo ha sempre ricordato come uomo di grande equilibrio”. Giorgio Colbertaldo ha voluto invece testimoniare la stima ed il rispetto che condivideva il padre Cesare, ex consigliere e sindaco della città di Trapani: “Una volta in consiglio, ero piccolo, ebbi modo di seguire un duro confronto politico tra mio padre e Barbera. Toni aspri, stavo per mettermi a piangere ma poi ho visto mi padre e Barbera chiarirsi ed abbracciarsi alla fine della seduta. Era un’altra politica, fatta di rapporti umani, d’impegno politico e di partiti”. Ricordi familiari anche per il rappresentante del Psi Domenico Ferrante: “Mio padre aveva stima di Barbera. Ma erano altri tempi quando l’astio politico rimaneva in aula e non assumeva aspetti personalistici, come accade invece ora. Verrebbe da rimpiangere la Prima Repubblica”. “Mio padre – ha rimarcato il consigliere Francesco Salone – è stato sposato da Barbera. C’è un rapporto familiare che va indietro nel tempo”. Il consigliere del Psi Andrea Vassallo ne ha invece approfittato per sottolineare come “nella fase politica che ha visto protagonista Carlo Barbera, un’altra epoca, c’era coesione tra tutti i consiglieri”. Coesione e rispetto reciproco su cui si è soffermato il consigliere Giovanni Vassallo. La proposta d’intitolare una strada o una piazza di Trapani all’ex sindaco Barbera è stata ribadita dal consigliere di Forza Italia Nicola Lamia: “Eravamo a San Vito a rappresentare la vecchia destra, quella di Mommo Marchello, Michele Rallo, del professore Marrocco. Presenti alla manifestazione per rendere omaggio ad un socialista nazionalista. C’era qualcosa in comune anche se le posizioni poliitche erano distanti”. Il figlio e consigliere Ninni Barbera ha ringraziato i colleghi per gli interventi d’aula, “davvero affettuosi ed inaspettati perché non c’era nulla di programmato. Ritengo che qui ed oggi abbia avuto il suo spazio la politica dal volto umano, quella che dice che siamo tutti uguali”. Barbera ha poi ricordato e rivendicato le scelte amministrative che il padre ha fatto a San Vito Lo Capo sul piano regolatore generale: “Le carte giudiziarie hanno detto con chiarezza che i terreni erano intestati a prestanome di mafiosi e che l’attentato che abbiamo subito, con la casa saltata in aria poteva essere soltanto l’inizio di unqualcosa di ancora più pericoloso. Mio padre non deve essere visto come un esempio, ma come un uomo che ha portato avanti le sue idee, senza fare passi indietro”. Il 23 dicembre del 1995 la casa di San Vito Lo Capo saltò in aria. Le indagini accertarono la mano mafiosa. A conclusione del dibattito consiliare l’aula ha dato mandato all’amministrazione di predisporre gli atti per intitolare una strada o una piazza, o comunque di ricordare, nelle forme e nei modi che riterrà più opportuni, l’ex sndaco di Trapani. Il via libera di Damiano avvia il conto alla rovescia per la definizione degli atti. Carlo Barbera venne eletto sindaco nel 1980. In avvio di seduta il presidente Peppe Banco ha comunicato all’aula di avere ricevuto una lettera dal magistrato antimafia Nino Di Matteo che ha voluto ringraziare il consiglio e la città di Trapani per il conferimento della cittadinaza onoraria. Proposta definita e lanciata dal consigliere Barbera e che ha ottenuto il voto unanime del consiglio.

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