“Voglio fare politica e voglio farla bene”. Laura Montanti non vuole staccare la spina ad un’esperienza amministrativa che ritiene positiva ma che ha bisogno di “una guida certa”, ma anche di “esperienza e di conoscenza dei problemi”. E’ il patrimonio politico che intende mettere a disposizione della città di Erice. Un “impegno civico che rivendico e che ripropongo”, dice ai giornalisti che stamattina hanno partecipato alla conferenza stampa che ha tenuto nella sala conferenze di “Erice Hotel”. Si candida alle primarie del Pd difendendo e valorizzando l’azione di governo dell’amministrazione del sindaco Giacomo Tranchida ma anche aggiungendo che è il momento di “abbattere gli steccati”, e di “abbassare i toni”, che bisogna aprire “una fase di dialogo e di ascolto”. Ritiene la sua attività professionale, avvocato all’Istituto Autonomo Case Popolari, un osservatorio sul campo “che mi consente di conoscere le reali esigenze della gente, di quella che sta male”. Non vuole etichette. “Mi metto in gioco”, ha voluto sottolineare più volte. “So che la battaglia sarà difficile e che si muovono altre logiche ed altre strutture. Sono una politica anomala, mai vicina agli apparati. Ho deciso di candidarmi alle primarie all’ultimo momento”. Scelta autonoma quella dell’attuale assessore della giunta Tranchida che taglia corto sulla “mappa” interna al Pd. Il vicesindaco Daniela Toscano, sostenuto dal sindaco Giacomo Tranchida. Il candidato Franco Todaro, plenipotenziario dell’onorevole Paolo Ruggirello. E lei candidata dell’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi? Pedina di una sfida interna al Pd che guarda ad altre elezioni? Montanti taglia corto ed è quanto mai diretta: “Sono amica personale di Baldo Gucciardi. Abbiamo una formazione politica diversa, lui cattolico democratico, io repubblicana. Due fedi, possiamo considerarle. C’è una stima reciproca. Ma io non ho chiesto nulla a lui nè lui ha chiesto nulla a me. Se vorrà sostenermi non potrei che esserne soddisfatta. Glielo chiederò, Ma non c’è nessuna tattica. Non c’è alcuna dietrologia dietro la mia candidatura alle primarie ma l’esigenza e la volontà di testimoniare che si può fare politica con convincimento, disinteresse personale e partecipazione. La mia candidatura sarà fatta di passaparola, d’invito al voto ed alla partecipazione”. Laura Montanti propone “l’altro programma” e prova ed essere chiara anche su questo punto: “Potrei presentarne uno nuovo. Ne ho letti tanti nella mia esperienza politica. Ma ritengo che in questa competizione ci sia soltanto un programma, quello di essere credibili senza proposte roboanti”. E la credibilità della Montanti passa “dalla persona, che deve essere al centro di tutto. Educazione, scuola, cultura, marginalità sociale. Passa al territorio, dove la persona vive e lavora e significa dunque servizi di base, viabilità, ambiente, natura, frazioni. Con la persona ed il territorio al centro dell’attenzione non può che esserci anche la crescita, lo sviluppo, il lavoro, rendendo protagoniste le idee e favorendo chi intende realizzarle anche con il sistema dell’associazionismo”. Alle primarie del 22 gennaio Laura Montanti intende presentarsi con la sua storia e con l’azione di governo svolta finora: “Se sono rimasta fino alla fine e se il sindaco Tranchida mi ha dato fiducia vorrà pur dire qualcosa”. Ma Tranchida ha scelto di sostenere Daniela Toscano. Nessuna polemica su questa scelta ma anche l’affermazione di una soluzione diversa con la sua candidatura. La Montanti sgombra il campo dalla critica di avere avuto un ruolo di secondo piano negli annni tranchidiani: “Ho sempre detto la mia. Ho anche smorzato le intemperanze caratteriali di un ottimo sindaco, cercando di bilanciare soprattutto nei rapporti con altri enti ed istituzioni. Non sono stata in seconda fila ma a fare opera di mediazione”. Tranchida ha, in qualche modo, polemizzato sulla sua candidatura, scrivendo di esserne venuto a conoscenza dalla stampa e mettendone in discussione l’opportunità. Anche in questo caso l’assessore non polemizza, glissa e su una sua presunta incompatibilità politica in giunta, dopo la decisione di candidarsi alle primarie, chiarisce: “So autodisciplinarmi. So dividere tra aspetti amministrativi ed aspetti politici. Non ho preso in considerazione l’ipotesi di dimettermi. Non credo che ci sia la necessità. Poi se qualcuno riterrà di chiedermelo, valuterò il da farsi. Non sto valutando questa opzione”. Sulla politica delle alleanze pone un solo discrimine: “Quello della voglia di fare. E’ necessario porre le condizioni per un dialogo senza preclusioni”. Pure con il Psi dell’onorevole Nino Oddo? “Conosco Oddo da una vita fin dalla militanza nei rispettivi gruppi giovanili di partito. Ma non è questo il punto. Potrei dire che l’ex Piazza Cesarò, ora Piazza Pertini, nasce da una mia idea. Mio padre fu segretario alla Camera dei Deputati quando Pertini era presidente. Potrei dire che, nel 2009, quando c’era in gioco la mozione di sfiducia contro Tranchida, una delle soluzioni era fuori la Montanti e dentro Nacci, che non ricordo in quale gruppo militasse in quel momento. Ma al di là degli episodi, dico che se hanno voglia di lavorare sulle cose io li chiamerei”.
ERICE, PRIMARIE PD. LAURA MONTANTI: “ECCO PERCHE’ MI CANDIDO”
29 Dicembre 2016
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