Erano pronti alle dimissioni se il sindaco di Castellammare del Golfo non avesse scelto di fare un passo indietro dopo le polemiche seguite all’operazione antimafia “Cemento del Golfo”, che tuttavia non ha coinvolto l’amministrazione dal punto di vista giudiziario. Poi, uno di loro, Ivano Motisi, ha deciso di ammorbidire la linea dura delle dimissioni. Ma i 10 consiglieri d’opposizione – la metà dell’aula – non si sono arresi e sono tornati a chiedere le dimissioni del primo cittadino. Ancora un documento che porta le firme di Angelo Palmeri, Stefano Cruciata, Laura Ancona, Giacomo Asaro, Giuseppe Fausto, Vitalba Labita, Giacomo Di Bartolo, Gaspare Canzoneri, Giuseppe Norfo e Maurizio Paradiso. “Il sindaco – si legge nel nuovo documento- non ha più una maggioranza. Lo invitiamo a prenderne atto ed a liberare il paese dalla paralisi amministrativa in cui si trova”. Per l’opposizione ci si trova di fronte “ad una amministrazione incapace che ha perso quasi 2 milioni di euro di finanziamenti per le scuole del nostro paese e che ha il brutto vizio di paralizzare gli uffici non rispettando i regolamenti già approvati dal consiglio comunale creando enormi disagi per i cittadini che aspettano invano autorizzazioni e nulla osta”. Coppola ha rilanciato puntando sulla sua relazione annuale. Ma la minoranza ha bocciato anche questa mossa del sindaco: “La relazione non ha ottenuto il sostegno nemmeno dei consiglieri di maggioranza”. Per l’opposizione il percorso è obbligato e porta alle elezioni perché Castellammare “ha bisogno di un’amministrazione forte, con le idee chiare e che sappia assumersi le proprie responsabilità”.