Le ex Province, ora Liberi Consorzi Comunali, sono con l’acqua alla gola. Rischiano il default finanziario per si ritrovano con una drastica riduzione dei trasferimenti regionali e con la mancanza di qualsiasi forma di collaborazione con lo Stato. I commissari di Agrigento e Caltanissetta si sono dimessi. “Non hanno potuto prendere atto – si legge in una nota dell’ANCI Sicilia – di una situazione ingestibile, i cui nodi fondamentali, dall’equilibrio finanziario dei bilanci al futuro del personale, non sono mai stati realmente affrontati. Non possiamo che esprimere una grave preoccupazione circa l’idea che, da qui a pochi mesi, la gestione di tali enti venga affidata agli amministratori locali sulle cui spalle grava già la difficilissima situazione dei Comuni”. Sono sempre più a rischio settori fondamentali come la manutenzione delle strade provinciali, la gestione delle scuole secondarie e l’assistenza socio-sanitaria per i disabili. Su quest’ultimo punto l’ANCI Sicilia suona l’allarme. La mancata erogazione dei servizi essenziali può avere “conseguenze anche di natura giudiziaria oggi in capo agli attuali commissari domani agli amministratori dei Comuni perché le famiglie interessate potrebbero intervenire per tutelare i loro diritti”. Da qui la richiesta di un tavolo di confonto tra il governo nazionale, quello regionale e le autonomie locali per fare il punto della situazione e per trovare una via d’uscita prima che sia troppo tardi.