TRANCHIDIANI: “ODDO FA CLIENTELA”. ODDO: “ORA BASTA, MI RIVOLGO ALLA MAGISTRATURA”

7 Gennaio 2016

E’ un film già visto, che ormai continua a riproporsi nel tempo e come nella tecnica cinematografica e nelle operazioni di marketing siccome funziona è meglio tenerlo vivo, aggiungere altri capitoli, ma sempre all’interno della stessa storia, un po’ come i vari “Rocky”, o i vari “Rambo”, oppure come con la saga del “Padrino”. Lo scontro al vetriolo tra “Erice che Vogliamo”, movimento del sindaco di Erice Giacomo Tranchida, e l’onorevole Nino Oddo continua. Tra una pausa e l’altra, tra una nuova tensione e l’altra. Da una parte Tranchida ed i tranchidiani che accusano apertatmente il parlamentare regionale del Psi di clientelismo. Dall’altra l’esponente socialista che rilancia sul clientelismo rispedendolo al mittente e denuncia un clima da “caccia alle streghe”. Sì perché i suoi avversari hanno chiesto più volte l’attenzione dell’autorità giudiziaria su alcuni atti dell’onorevole. Oddo sembra ora disponibile ad affrontarli sul loro stesso terreno ed anche lui sta valutando se è il caso di rivolgersi all’autorità giudiziaria.

Le accuse all’onorevole Oddo

In soldoni, il movimento di Tranchida accusa Oddo di utilizzare incarichi e consulenze all’Assemblea regionale siciliana per fare proselitismo, per sostenere quella che – nel gergo dell’antipolitica, viene bollata come “campagna acquisti”. Secondo il movimento il deputato-questore utilizzerebbe i  soldi della Regione, e quindi dei contribuenti siciliani, per ingrossare le fila del suo partito. Incarico in cambio di adesione, per essere più chiari. Elargizione, dunque, di prebende e favori. I tranchidiani mettono in campo anche le cifre: “”522.000 euro al 31 dicembre 2015″, che se ragguagliate immaginiamo a quali risultati sono non poca cosa”. E soprattutto denunciano il silenzio degli altri parlamentari regionali e dello stesso presidente della Regione Rosario Crocetta, chiedendosi poi se “deve e sempre intervenire la Magistratura a colmare la omertosa latitanza della politica?”.A conferma della loro tesi i tranchidiani fanno alcuni esempi: “Consigliere Alberto Mazzeo, ex lista Udc Casini, consulenza tecnica-scientifica, 3.500 euro. Consigliere Giovanni Maltese, ex lista Grande Sud, consulenza per attività di segreteria, 1.750 euro per 4 mesi”. Ce n’è anche per il consigliere Luigi Nacci ma in questo caso la questione è prettamente politica: “Candidatura a sindaco?”. “Mancano altri?”, aggiungono i tranchidiani nella loro nota contro Oddo. Ed aggiungono: “Approfondiremo”. Il movimento ne approfitta per tornare a bacchettare quelli del Pd che hanno aperto un canale di comunicazione con Oddo ed il Psi. Vengono considerati “autentici inconscienti”. Ed ancora una volta viene denunciato e bocciato il patto federativo Pd-Psi. “Erice che Vogliamo” conclude il suo nuovo affondo indicando un link per avere ulteriori informazioni sulle scelte di Oddo: http://www.ars.sicilia.it/trasparenza/default.jsp. E dopo avere chiesto, ancora una volta, un approfondimento “alle competenti autorità”, ribadisce che non ci sono margini per un dialogo ed ancora meno per un’alleanza con il Psi di Nino Oddo.

La replica dell’onorevole Oddo

Il parlamentare regionale del Psi rileva, in premessa, di essere sotto attacco da anni e di ricevere insulti e minacce. Per la prima volta lega le accuse che gli sono piovute addosso da “Erice che Vogliamo” ad un fatto: “Questo clima intimidatorio nei miei riguardi ha prodotto purtroppo degli effetti nei mesi scorsi .La mia segreteria sita in via Argenteria, è stata oggetto di atti vandalici che a questo punto è plausibile ritenere collegati e potenzialmente riconducibili alla campagna diffamatrice del Tranchida”. Le accuse arrivano dal movimento ma per Oddo è il sindaco Tranchida ad ispirarle ed a produrle. Da qui la scelta di rivolgersi all’autorità giudiziaria “per valutare se non siano riscontrabili gli estremi dell’istigazione al reato”. Il deputato del Psi ribalta il tavolo e soprattutto le accuse. Per lui è il sindaco di Erice ad avere messo su un sistema di potere che “si va sgretolando, giorno dopo giorno, rendendo Tranchida sempre più nervoso”. Per Oddo “Tranchida non è abilitato a dare giudizi sulla scelta dei collaboratori di un onorevole deputato questore dell’Ars”. E spiega anche perché: “Non fosse altro perché lui al riguardo farebbe bene a stare zitto. Ad Erice è riuscito ad avvicendare i coniugi Mauro-Gigante in incarichi di consulenza,assessorati e segreterie politiche senza soluzioni di continuità dando vita ad una commistione fra interessi familiari e politici senza precedenti. Senza parlare degli assessori nominati fra socialisti transfughi, come Galluffo e Brillante, tutti velocemente accantonati e poi messi da parte dopo essere stati usati e strumentalizzati o degli incarichi legali dati all’ avvocato Vincenzo Maltese all’ indomani della candidatura nel Psi . Per non parlare delle promesse di sindacatura all ex segretario socialista Piero Spina”.L’onorevole si spinge verso una riflessione: “Alcuni consiglieri che lui cita sono, nel tempo, transitati, provenendo dalla destra, nel suo schieramento. Ma quando affluiscono alla sua corte siamo di fronte ad illuminazioni sulla Via di Damasco. Se invece fanno il percorso inverso e vanno in direzione opposta è bene che se ne occupi la magistratura”. La teoria del sospetto finisce per condizionare anche il garantista Oddo: “Quando si scriverà la storia politica ericina di questo decennio ,qualcuno dovrà spiegare i retroscena di una mozione di sfiducia a Tranchida recante 14 firme, ne bastavano 13 per mandarlo a casa ed il Psi non aveva neanche firmato e che non venne incredibilmente votata”. Anche Oddo parla in qualche modo del Pd: “Da anni Tranchida ha utilizzato, ben oltre limiti della decenza politica, tutti gli strumenti in suo possesso per contrastare la presenza organizzata dei socialisti in questo territorio, congelando e minacciando coloro, soprattutto all’ interno del PD che osavano manifestare dissenso rispetto a queste sue pratiche di potere”.

 

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