TRAPANI, NON C’E’ UN CASO GARUCCIO. C’E’ UN CASO PD

12 Settembre 2025

Verrebbe da dire, ma per favore, lasciatela in pace. Si tratta di Anna Garuccio. Ha deciso legittimamente di partecipare alla manifestazione di domani organizzata dal Movimento Futuro. Da qui la domanda, anzi, le domande: “Ma come?”, “Ma sei del Pd!” ed ancora: “Il Pd cosa ne pensa”. L’ex consigliera, dopo le Comunali del 2023, ed anche dopo la sua successiva adesione ai dem, si è espressa attraverso i social, nella sua pagina, intervenendo in dibattiti in corso. Dicendo cosa? Pressappoco le stesse cose che affermava in consiglio comunale dopo avere scelto di lasciare la maggioranza, la lista ed il gruppo di “Trapani Tua”. Se i toni, in aula, e nel dibattito politico, nella qualità di consigliera, erano stati a volte accesi, ma nella norma, nelle regole della politica, quelli sui social – soprattutto nei confronti dell’amministrazione Tranchida e con la tessera del Pd in tasca – hanno prima assunto i caratteri dell’attesa, poi quelli del confronto critico, anche ripercorrendo iniziative prese in precedenza in aula. In soldoni: la linea critica nei confronti dell’azione di governo non è mai cessata. Ha avuto toni, accenti diversi ma non alternativi. Non si può dire alla Garuccio di avere cambiato idea su diversi temi al centro delle polemiche cittadine. Dunque, il problema non è lei. Nel bene e nel male è rimasta coerente con se stessa. Progressivamente s’è notato un certo distacco dalle dinamiche dem. Nessun incarico importante, nessun ruolo nel partito, una semplice militanza, finora non smentita, anche se l’ex consigliera ha annunciato un chiarimento nei prossimi giorni. Di conseguenza quel che non si capisce non è la sua linea ma quella del Partito Democratico. La foto nel negozio dell’ex segretaria comunale Astrid Di Pasquale è ormai iconica – in foto anche la Garuccio e l’onorevole Dario Safina -, era il mese di aprile dell’anno scorso ed era una sorta di sigillo politico per la nuova adesione. L’onorevole Safina, tra le altre cose, dichiarava: “Invito tutti gli amici, le militanti e i militanti del Partito democratico, a valutare quello che accadrà da oggi in poi perché Anna Garuccio ha fatto una scelta consapevole. Ovviamente ognuno può avere le sue perplessità ma quella scelta verrà dimostrata col tempo e sono certo si rivelerà una scelta seria, frutto di una convinzione e della voglia di fare politica all’interno e insieme alla comunità democratica trapanese”. Chi ha sbagliato? L’onorevole avrà ripensato a questa sua dichiarazione? Ha sbagliato il Pd perché ha seguito la via della propaganda, dell’acquisizione di una nuova pedina come se fosse una squadra di calcio e non un partito. Nessun confronto serio, approfondito. Ed è più che probabile che non sia stata l’ex consigliera a porsi la questione Pd ma che che sia stato il Pd a porsi la questione Garuccio. Ma un partito non può utilizzare le adesioni per ingrossare l’area interna di questa o quella componente. Non può dimenticare il passato. Un partito è un partito se si muove come una comunità, non come una società per azioni dove è necessario avere la maggioranza per poter contare. Ed in quel momento c’era chi era alla ricerca di una maggioranza per regolare i conti interni. In fin dei conti, la Garuccio, piaccia o non piaccia, è rimasta coerente con se stessa, con il suo modo di fare politica, con le sue idee. E’ il Pd, paradossalmente, che è stato strumentalmente folgorato sulla via di Damasco. Non c’è un caso Garuccio. C’è un caso Pd.

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