REGIONE, NUOVO ASSESSORE DELLA LEGA. TURANO RIMANE AL SUO POSTO. SCHIFANI STA A GUARDARE

5 Agosto 2024

Rimpasto a spizzichi e bocconi alla Regione. Un rimpasto che nulla ha a che fare con l’azione di governo ma è soltanto necessario per far quadrare i conti nell’esecutivo siciliano. Renato Schifani fa le nomine ma non dice nulla – non può dire nulla – sulla nuova composizione della squadra assessoriale post elezioni europee. Il rimpasto dice comunque alcune cose. La prima riguarda il territorio trapanese. Mimmo Turano rimane al suo posto. Il dato europeo, terzo, dopo Raffaele Stancanelli ed il generale Roberto Vannacci, lo ha rafforzato e l’ha messo al riparo dalla spinta di una parte della Lega che puntava su Annalisa Tardino. Lega che ha dovuto, per necessità, cambiare anche l’altro assessore, Luca Sammartino, finito nel tritacarne di un’inchiesta giudiziaria che l’ha messo alle corde, anche dal punto di vista legale: interdizione dai pubblici uffici. Delega per delega, con la “promozione” di Salvatore Barbagallo ad assessore al posto del dimissionario Sammartino che lo aveva scelto come consulente. Soddisfatto il leghista Salvo Geraci: “La scelta di Salvatore Barbagallo alla guida dell’Assessorato regionale Agricoltura e alla Pesca è la migliore possibile in questo momento. Sono contento dell’indicazione fatta dal partito e sono certo che il professor Barbagallo farà un ottimo lavoro grazie alle sue straordinarie competenze. Nel solco tracciato dall’assessore Luca Sammartino, sono certo che il nuovo componente del governo Schifani saprà muoversi per affrontare anche le emergenze legate alla siccità e alla conseguente crisi idrica. Assicurerò tutto il mio sostegno in seno al Parlamento siciliano”. Giochi politici anche all’interno di Fratelli d’Italia. Esce Elena Pagana perché il marito Ruggero Razza è stato eletto al Parlamento europeo, dentro Giusi Savarino, neo assessora al Territorio ed Ambiente. Domani Barbagallo e Savarino giureranno. Sullo sfondo le ultime battute dell’Assemblea regionale siciliana prima della pausa estiva. Il rimpasto a singhiozzo funziona comunque. Tanto non c’è nulla di concreto. Cambiano le pedine ma la strategia di gioco è sempre la stessa e la Sicilia continua a rischiare, tra emergenza idrica, siccità e quant’altro, di subire un altro scacco matto.

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