EGADI, LASCIA L’ASSESSORA MODICA. MOZIONE DI SFIDUCIA ED ALTRO ANCORA

20 Giugno 2024

Una lettera scritta bene, non di circostanza e quanto mai chiara. Una lettera di dimissioni. Quelle che ha presentato Monica Modica per annunciare il suo disimpegno dell’amministrazione comunale e dalla giunta del sindaco Francesco Forgione. Una lettera dai toni critici e che esprime amarezza. Ma anche una lettera sui generis, perché sul banco degli imputati – politicamente parlando – non finisce la coalizione che sostiene il primo cittadino, non finisce la stessa giunta e non finisce neanche il primo cittadino. Si ritrovano sotto accusa i firmatari ed i sostenitori della mozione di sfiducia che è stata respinta dall’aula. Soltanto 7 voti a favore, Era necessario averne almeno 8. L’assessora delinea una condizione degli uffici disarmante. Uffici paralizzati dalla vicenda mozione. Descrive, nella sua lettera, un clima politico durissimo, dove sono saltate anche le regole più elementari di reciproco rispetto tra posizioni contrapposte. Condizioni generali che non consentono – ha sottolineato l’ex assessora – di poter lavorare con serenità e soprattutto di concretizzare le idee. Modica si sofferma sulle sue. Sulle quelle che aveva messo in campo all’atto della nomina in giunta. Il quadro delineato dall’ex assessora e le motivazioni che l’hanno portata a fare un passo indietro, tuttavia, finiscono per essere, per certi versi, più duri della stessa mozione di sfiducia. Diventano infatti sfiducianti rispetto al sindaco ed al resto della giunta. Tutto fermo, dice l’ex assessora, per colpa della mozione, ma al governo c’era però lei, assieme a Forgione ed altri assessori, con tutti gli strumenti a disposizione per intervenire. Poi c’è un punto: la mozione non è passata. E’ una questione archiviata. Per quanto riguarda il clima politico di netta contrapposizione, che c’è, non può tuttavia essere considerato così forte da non consentire ad un assessore di portare avanti il suo programma, perché le decisioni non si prendono in pubblica piazza, molto poco in consiglio, tanto e tante nelle riunioni di giunta. Forgione, da parte sua, ha dovuto prendere atto della lettera e del disimpegno. Dovrà metterci una pezza con una nuova nomina. Il clima politico non sembra per nulla volgere in meglio, tutt’altro. Forza Italia ha interpretato le dimissioni come l’ennesima conferma della crisi dell’amministrazione. A dire dei berlusconiani le cause del passo indietro vanno ricercate all’interno della maggioranza e rimandano alle crescenti difficoltà dell’ex assessora a dare seguito alla sua azione di governo.

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