L’ennesimo attacco alla marineria siciliana – il peschereccio di Siracusa mitragliato dai libici – registra la reazione dell’Ugl regionale che dritta al punto: “Chiediamo l’apertura di un dossier pesca con i Paesi mediterranei”. Il segretario Giuseppe Messina torna sull’episodio: “Questa volta a pagarne le spese è stato il motopesca Orizzonte iscritto al Compartimento marittimo di Siracusa, colpito, in acque internazionali, con raffiche di mitraglia per cause che non si conoscono, danneggiato quasi irreparabilmente al punto che si è reso necessario l’intervento della Marina Militare italiana in soccorso. Fortunatamente illesi i membri dell’equipaggio, ma la paura e tanta ed il panico torna a salire”. C’è il rischio concreto di una condizione di non ritorno. E’ dunque il momento della politica. E Messina prova a fare il punto: “Il governo nazionale del presidente Meloni si è distinto per una robusta azione diplomatica a sostegno del processo democratico e di crescita economica e sociale dell'”area maghrebina. In tal senso auspichiamo che si apra il dossier pesca all’interno del Memorandum non solo con la Libia, ma anche con la Tunisia, l”Algeria, il Marocco, l’Egitto e gli altri Paesi mediorientali che si affacciano nel Mediterraneo e che vantano interessi economici nella pesca”. L’Ugl torna su una soluzione che potrebbe fare la differenza: “Anche lo strumento della Zona Economica Esclusiva, approvato dal Parlamento italiano nel 2021 attende il completamento dell’iter istituzionale per avviare il confronto con i Paesi frontalieri interessati alla delimitazione dei confini marittimi in applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982. Su questa partita chiediamo al governo nazionale di farsi parte attiva ed all’esecutivo regionale di promuovere un’azione politico-istituzionale in tale direzione”. Sul fronte pesca c’è anche una buona notizia che l’Ugl siciliana ha voluto raccogliere: “Esprimiamo apprezzamento per la pubblicazione del decreto assessoriale sulla interruzione temporanea obbligatoria delle attività di pesca prevista per 30 giornate consecutive nel mese di ottobre 2023. E’ passato il principio che per le imbarcazioni autorizzate alla pesca dei crostacei di profondità, il fermo pesca potrà essere effettuato anche a partire dal primo giorno successivo alla pubblicazione del decreto del 18 luglio. Fermo che comunque dovrà essere effettuato obbligatoriamente entro la fine dell’anno in corso. Altro aspetto meritevole di apprezzamento il chiarimento riportato nel terzo comma dell’articolo 3 del decreto che consente alle imbarcazioni che effettuano pesca dei crostacei di profondità lo sbarco durante il periodo di fermo pesca nei porti dei compartimenti marittimi della Regione Siciliana. Risulta altresì chiaro che tali imbarcazioni non potranno pescare entro le 12 miglia durante il periodo di interruzione temporanea. Risultato reso possibile grazie alla capacità di ascolto e di mediazione, anche con le Direzioni marittime della Sicilia, mostrata dall’assessore regionale dell’agricoltura dello sviluppo rurale e della pesca marittima Luca Sammartino e dal dirigente generale della pesca, Alberto Pulizzi”. Sulla stessa lunghezza d’onda del sindacato anche le federazioni siciliane di Federpesca e Fedagripesca.