SCIOPERO GENERALE, CANZONERI E TUMBARELLO: “C’E’ BISOGNO DI UN PAESE DIVERSO”

16 Dicembre 2021

Uno sciopero legittimo e soprattutto salutare. Per porre un argine ad un insinuante pensiero unico che vorrebbe la rappresentazione di un Paese che sta recuperando senza lasciare nessuno indietro. Starà pure recuperando ma con costi sociali che non sono stati ancora pagati e che Cgil e Uil denunciano da tempo. Alla manifestazione di Palermo hanno partecipato i dirigenti trapanesi dei due sindacati. Quanto mai chiaro il messaggio dei due segretari provinciali Liria Canzoneri (Cgil) ed Eugenio Tumbarello (Uil): “Uno sciopero contro una manovra di bilancio inadeguata e insoddisfacente, con la quale vogliamo far capire al Governo e al mondo della politica in generale che c’è bisogno di un Paese diverso, migliore, con un welfare più vicino alle persone, alle donne, ai giovani, agli anziani, ai lavoratori e alle lavoratrici che dopo 41 anni di lavoro hanno bisogno di andare in pensione. Uno sciopero dai temi nazionali, che in Sicilia e nel Trapanese acquistano ancor più forza per il bisogno di occupazione e di sviluppo utili a migliorare questa nostra terra”. Sei pullman hanno raggiunto Piazza Verdi a Palermo. “In questi giorni – hanno sottolineato Canzoneri e Tumbarello – è stato fatto passare, da più parti, che lo sciopero generale sia quasi un atto rivoluzionario, anziché un diritto sancito dalla Costituzione Italiana, quasi dimenticando che ogni lavoratore che sciopera per tutelare i propri diritti e sperare in un domani migliore rinuncia alla paga di quel giorno di lavoro, spesso con sacrificio perché molti a stento arrivano a fine mese”. Questa la piattaforma rivendicativa dei due sindacati: “Cgil e Uil chiedono una redistribuzione della ricchezza basata anche su una riforma fiscale che non intervenga sulle aliquote, bensì che prenda il via dalla riduzione del costo del lavoro che, ad oggi penalizza i salari, crea difficoltà alle imprese e mette un pesante freno alla domanda interna. Desideriamo una riforma del fisco che contrasti l’evasione, dando sollievo a quei lavoratori e a quei pensionati che hanno portato maggiormente il peso della sofferenza durante la pandemia. “Chiediamo, infine, riforme ampie che consentano ai giovani di trovare un’occupazione dignitosa e sicura per poter fare progetti di vita liberi dall’ombra del precariato che li attanaglia, di non tornare alla Legge Fornero che tanti danni ha causato a pensionati e lavoratori. Oggi le risorse non mancano, la cosa importante è come investirle”. “Serve il coraggio – concludono Canzoneri e Tumbarello – di dire basta alle logiche di profitto sfrenato, a delocalizzazioni continue e alle multinazionali che guadagnano indisturbate ai danni dei lavoratori. È tempo di pensare al Paese reale, alla gente e ai tanti che sono rimasti indietro, per questo giovedì scenderemo in piazza con orgoglio”.

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